Volete chiuderci la bocca? Fatelo pure. Ma non cancellerete la vergogna. È un po’ questo il senso della clamorosa protesta della nazionale tedesca che di fronte alla censura della Fifa (vietato indossare fascia One Love per reclamare i diritti della comunità LGBTQ e imporre il ‘No discrimination’) ha deciso di “imbavagliarsi“ idealmente ma in maniera eclatante, pochi istanti prima del fischio d’inizio del match col Giappone terminato con l’incredibile sconfitta in rimonta (1-2). Certo, capitan Neuer non ha potuto indossare la fascia arcobaleno ma tutti i suoi compagni di squadra hanno posato per la foto di rito con la mano davanti alla bocca, alludendo alla possibilità di non poter esprimere la propria opinione. Un atto di sfida vera e propria quello della Germania alla Fifa e soprattutto al Qatar padrone di casa.
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La scintilla
Tutto è successo all’ingresso in campo delle squadre: il capitano Manuel Neuer portava al braccio la fascia ufficiale Fifa e non quella arcobaleno della campagna “One Love”, per cui la Fifa aveva minacciato di ammonire i giocatori che l’avessero indossata perché contraria al regolamento sull’attrezzatura ufficiale da poter esibire.
Siccome però la fascia era parzialmente coperta da una maglia, il guardalinee Zeegelaar, del Suriname, si è premurato di andare a verificare se si trattasse della fascia “proibita”. Una scena assurda, non inquadrata però dalle telecamere. La reazione dei tedeschi è stata immediata: dopo l’esecuzione degli inni ufficiali, quando i giocatori sono stati chiamati per la foto di gruppo, gli uomini di Flick hanno messo in atto una sorta di flash mob. Tutti con la mano davanti alla bocca, come a mimare il bavaglio.
Un messaggio chiarissimo, rivolto ai veri padroni del Mondiale (Fifa e Qatar). Quello storico istante è stato immortalato solo dai fotografi ma oscurato dalle telecamere e dalla regia internazionale che trasmettevano l’evento in mondovisione. Un gesto che ha ricordato i pugni chiusi di Città del Messico o l’imbarazzo di Hitler davanti ad Owens. In quegli stesi minuti la ministra tedesca dell’Interno si accomodava in tribuna d’onore con la fascia “proibita“ dal presidente Fifa Infantino.
Il ct tedesco Flick: "Abbiamo detto ciò che la Fifa vuole tacere"
E mentre la Fifa, rimasta in silenzio, incassava il colpo, la Federcalcio tedesca ha voluto subito spiegare il gesto in una nota: "Con la nostra fascia da capitano abbiamo voluto dare l’esempio dei valori che viviamo in Nazionale: diversità e rispetto reciproco. Siamo forti insieme ad altre nazioni. Non si tratta di un messaggio politico: i diritti umani non sono negoziabili. Questo dovrebbe essere ovvio. Purtroppo non lo è ancora. Ecco perché questo messaggio è così importante per noi. Bandire le nostre opinioni dalla fascia è come bandirle dalla bocca. La nostra posizione è ferma".
Mondiale a nervi tesi
Dunque, un Mondiale sempre più a nervi tesi e “censurato“. L’episodio in questione segue a quanto accaduto prima di Inghilterra-Iran, quando i calciatori asiatici l’Iran hanno deciso di non cantare l’inno nazionale, in segno di protesta contro la bestiale repressione del regime che sinora ha mietuto quasi 400 vittime e ha portato in carcere migliaia di oppositori. Ed Harry Kane è sceso in campo con la classica fascia della competizione, perché implicitamente costretto dalla federazione a non mettere quella che significava inclusione e diritti. Ma lui e tutti gli inglesi si sono inginocchiati per protesta, Resta invece inquietante e imbarazzante il silenzio del presidente della federcalcio mondiale Infantino proprio sulla questione iraniana. Intanto, sempre nei giorni scorsi, è stato sequestrato il passaporto ad Azmoun che, su Instagram (5,1 milioni di follower), ha scritto: «Il mio cuore si è spezzato per Mahsa Amini e per quelli che come Mahsa Amini sono innocenti».