E così siamo giunti alla fine della settima stagione di 'Game of Thrones' ('Il Trono di Spade'), la serie TV dei record seguita da mezzo mondo. Mancano ormai solo i sei episodi dell'ottava, attesi nel corso del 2018, e poi dovremo salutare Westeros per sempre. È tempo di bilanci, che faremo senza spoiler sull'episodio finale della stagione 7.
HACKER E SPETTATORI
'Game of Thrones' conferma di essere la serie più piratata nella storia della televisione e quest'anno i server di HBO sono stati pure violati dagli hacker. Nonostante ciò il pubblico che vi accede attraverso i canali ufficiali non è mai stato così numeroso: ogni puntata è stata seguita in diretta da almeno 10 milioni di persone, senza contare la possibilità di vederla in differita.
I SEI EPISODIO DELLA STAGIONE 8
Se per molto tempo gli sceneggiatori hanno potuto procrastinare la minaccia degli Estranei e dell'esercito di non morti, ormai i giochi sono fatti e si capisce come mai l'ultima stagione del 'Trono di Spade' sia composta da soli sei episodi: non è infatti più possibile rimandare oltre la guerra che deciderà le sorti di Westeros e dei suoi abitanti. Come già anticipato da George R.R. Martin, lo scrittore i cui romanzi hanno ispirato 'Game of Thrones', dovrà scorrere molto sangue prima che il pericolo possa dirsi superato. I fan incrociano le dita perché i propri personaggi preferiti sopravvivano.
IL LATO POSITIVO DELLA STAGIONE 7
Proprio l'accelerazione impressa alla narrazione ha consentito agli sceneggiatori David Benioff e D. B. Weiss di tirare i fili di una trama che si era allargata in modo enorme, comprendendo decine di protagonisti e altrettante linee narrative. Molti hanno apprezzato il fatto che, dopo almeno tre stagioni un po' interlocutorie, finalmente i nodi principali siano venuti al pettine e la storia abbia iniziato a marciare con decisione verso un epilogo piuttosto che continuare a frammentarsi.
IL LATO NEGATIVO DELLA STAGIONE 7
Proprio questa accelerazione ha però portato con sé un lato che molti considerano negativo: un conto è infatti tirare i fili della trama, altro discorso è farlo in modo brusco, a discapito di essa e della complessità dei personaggi che la abitano. L'ironia che è stata fatta da più parti sulla velocità supersonica dei corvi messaggeri è solo la spia di un problema più profondo, la sensazione cioè che la necessità di chiudere la vicenda abbia condotto a una riduzione della complessità e ricchezza della trama.
UNO SPETTACOLO
Sostenitori e detrattori concordano però sulla spettacolarità della settima stagione: mettere in campo tre draghi adulti e un esercito di non morti ha rappresentato una sfida economica e organizzativa notevole. HBO ha investito quattrini a palate e ha affidato l'esecuzione a mani esperte, con il risultato di portare su piccolo schermo uno spettacolo visivo che nulla ha da invidiare ai blockbuster cinematografici. È un dettaglio che conferma l'ormai affermata importanza della televisione nel panorama dell'intrattenimento globale.
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Martedì 5 Novembre 2024
ArchivioGame of Thrones, stagione 7: pro e contro