Bologna, 17 maggio 2017 - Poche idee ma confuse. Sulla carie, la malattia più diffusa con 2,5 miliardi di persone colpite nel mondo e 190 milioni di nuovi casi l’anno, gli italiani non hanno le idee molto chiare. Così, anche se il 90% afferma di essere andato dal dentista e averci portato i propri figli almeno una volta nel corso dell’ultimo anno, oltre il 50% ignora che l’eccesso di zuccheri o una scarsa igiene orale siano fra i maggiori responsabili della carie, il 63% non sa che questa può evolvere in pochi mesi.
Appena il 20% sa che la carie, che ha i suoi picchi di incidenza a 6, 25 e dopo i 70 anni, può presentarsi a qualsiasi età e non solo nei bambini; oltre il 50% non sa che i denti da latte cariati, un problema per 640 milioni di under 6 nel mondo e per almeno 1,5 milioni di bimbi italiani, devono essere curati per il mantenimento della salute orale. Lo rivela l’indagine EduCarie dell’Accademia Italiana di Conservativa (Aic) presentata in occasione del 19° Congresso Internazionale Conseuro, a Bologna, secondo cui sono tuttora scarse le diagnosi di carie corrette e tempestive: il 70% dei dentisti utilizza ancora soltanto la radiografia panoramica, che invece ha una bassa accuratezza diagnostica.
Solo il 30% impiega le mini-RX endorali, fondamentali per riconoscere anche le carie più piccole e nascoste, e appena il 20% utilizza la diga, un foglio di gomma che isola il dente dalla umidità della bocca durante il trattamento, presupposto fondamentale per avere un campo dentale asciutto e ben visibile al fine di una corretta terapia. Per fare chiarezza e migliorare prevenzione, diagnosi e terapia della carie è nato perciò il progetto hAICarie per la formazione dei dentisti e la sensibilizzazione dei cittadini: il progetto, che ha già coinvolto oltre 2000 odontoiatri in oltre 70 città italiane e ne sensibilizzerà altrettanti entro la fine del 2017, prevede corsi formativi e di aggiornamento sulle più attuali e corrette procedure diagnostiche e di trattamento, mentre sul sito www.accademiaitalianadiconservativa.it i pazienti potranno trovare informazioni preziose per prevenire, diagnosticare e curare la carie.
L’indagine EduCarie è stata condotta da Datanalysis su 1000 genitori di under 14 e per la prima volta indica un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni: secondo dati Istat nel 2013 solo il 39% degli italiani si era rivolto al dentista almeno una volta l’anno e il 12% degli under 14 era stato costretto a rinunciare a una visita. I dati raccolti mostrano che il 56% dei più piccoli e il 52% degli adulti si è invece sottoposto a un controllo una volta nel corso dell’ultimo anno, con punte virtuose rispettivamente del 61% e del 55% al Sud e nelle isole; il 33% degli adulti e il 30% di bimbi e ragazzi è andato dal dentista almeno un paio di volte, il 10% di tutte le fasce d’età oltre due volte. “Si tratta di un dato riferito dai pazienti nelle interviste, sorprendente ma certamente positivo se sarà confermato da un incremento reale delle prestazioni odontoiatriche – spiega Stefano Patroni, presidente di Aic – Dopo anni di flessione delle cure dentali, è possibile che la piccola ripresa economica che stiamo vivendo stia consentendo alle famiglie italiane di prendersi maggiormente cura della propria salute orale. Un dato incoraggiante, anche se il resto dell’indagine mostra chiaramente quanti falsi miti ci siano ancora da sfatare sull’argomento carie, una malattia con cui il 95% degli italiani deve fare i conti almeno una volta nella vita e che è la quarta più dispendiosa fra tutte le patologie".
Oltre il 50% dei genitori per esempio non sa che la carie è favorita dall’eccesso di zuccheri, inteso come un consumo che ecceda il 10% delle calorie quotidiane, o dalla scarsa igiene orale. Appena uno su cinque conosce le possibili cause della carie, uno su dieci non ha idea di quali siano: un dato preoccupante, che sorprende in negativo. Altrettanto allarmante il fatto che oltre il 50% dei genitori non sappia che i denti da latte cariati vanno curati: risolvere una carie nei denti non permanenti è fondamentale per una buona masticazione e per favorire la corretta eruzione dei denti permanenti, ma pochi ne sono consapevoli. Inoltre, il 63% degli italiani non sa che la carie può evolvere nel giro di pochi mesi, ma soprattutto appena uno su cinque sa che può riguardare chiunque, a qualsiasi età: vale ancora, purtroppo, la leggenda metropolitana per cui i bambini sarebbero più a rischio (lo pensa il 26%, cui si aggiunge un 22% convinto che siano a rischio soprattutto gli adolescenti), invece le età in cui la probabilità è maggiore sono 6, 25 e dopo i 70 anni. Da piccoli infatti è più scarsa la capacità di assicurarsi una corretta igiene orale, attorno ai 25 anni spesso si tendono a “dimenticare” le buone regole di prevenzione e, nelle donne, il fattore gravidanza eleva il rischio perché si temono le radiografie e si cede magari a qualche voglia dolce di troppo; da anziani infine è più probabile aver subito un danno parodontale che, esponendo la radice dentale non più ricoperta dallo smalto, facilita la comparsa di carie alle radici.