È il capoluogo della provincia della Frisia, nella zona settentrionale dei Paesi Bassi, e insieme a La Valletta è la capitale europea della cultura per l'anno 2018: stiamo parlando della città di Leeuwarden, uno scrigno di bellezze e curiosità. Ne abbiamo raccolte quattro, dalla torre che pende più di quella di Pisa all'ala museale dedicata alla spia Mata Hari. Il modo migliore per passare da un luogo all'altro, suggeriscono gli abitanti del posto, è utilizzare la bicicletta e godersi le ampie piste ciclabili e gli scorci che si aprono sui canali che attraversano la cittadina.
LA EX PRIGIONE DI BLOKHUISPOORT
Vista da fuori, Blokhuispoort non è esattamente invitante, più che altro perché conserva intatta la struttura tipica di un penitenziario. All'interno, però, il discorso cambia: la prigione è stata infatti completamente restaurata e oggi ospita un ostello della gioventù, un'accogliente biblioteca (con l'annesso Café de Bak) e il ristorante Proefverlof, che si affaccia su uno dei canali cittadini.
OLDEHOVE: LA TORRE PENDENTE
La Torre di Pisa è indubbiamente più celebre, ma quella della chiesa medievale Oldehove è addirittura più spettacolare: ha un'inclinazione maggiore, talmente pronunciata da causare l'interruzione dei lavori di costruzione, nel 1532, e il successivo abbandono della chiesa, poi demolita. Di quell'antico edificio resta ormai solo la torre pendente, che miracolosamente è rimasta in piedi.
IL FRIES MUSEUM
Il Fries Museum è nato con il compito specifico di conservarne e valorizzarne il patrimonio culturale della Frisia. Tra le chicche da non perdere c'è la più grande collezione al mondo del pittore Adriaen van Cronenburg (1525-1604), la leggendaria spada del pirata ed eroe popolare Pier Gerlofs Doni e persino un'ala dedicata alla ballerina e spia Mata Hari. Tra una visita e l'altra, il bar al piano terra offre l'occasione per una pausa rigenerante.
KERAMIEKMUSEUM PRINCESSEHOF
Il museo della ceramica è un trionfo di forme e colori: ospita piatti, vasi, piastrelle e oggetti di vario tipo, che spaziano dal 2800 a.C. al ventesimo secolo e abbracciano la produzione di tutto il mondo, con pezzi europei, asiatici e qualche raro esempio appartenente alla cultura islamica. Da non perdere lo studio del ceramista Jan van der Vaart (1931-2000), ricostruito in un'apposita sala. Curiosità: uno dei due edifici che ospita il museo è stato la casa natale dell'artista grafico M.C. Escher, anche se non è praticamente rimasta traccia del suo lavoro all'interno del Keramiekmuseum Princessehof.
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Giovedì 31 Ottobre 2024
ArchivioCosa fare a Leeuwarden, capitale europea della cultura 2018