Paese che vai, cocktail di Natale che trovi. Le tradizioni delle festività in giro per il mondo contemplano spesso cocktail, caldi o freddi, da bere per strada girando per mercatini o durante gli appuntamento conviviali con amici e parenti.
Per esempio il nostro vin brulé, il vino caldo, ha diversi corrispettivi in giro per l'Europa: nei paesi scandinavi si chiama glogg, in Inghilterra mulled wine, in Austria e Germania gluhwein. L'hot toddy scozzese, anche questo da consumare caldo, è invece a base di whisky, con acqua calda, miele, spezie e a volte anche tè. In Inghilterra è tradizione brindare con il wassail, un sidro speziato.
Nel periodo delle festività in Belgio si trovano le birre natalizie, un prodotto stagionale arricchito con cannella, buccia d'arancia, vaniglia o chiodi di garofano; anche altri paesi hanno la loro variante, come le bières de Noel francesi.
Popolare oggi soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, l'eggnog (che di solito si beve freddo) è simile al nostro zabaione o al bombardino tipico delle piste da sci: si fa con latte, zucchero, tuorli, bianchi d'uovo montati, spezie come cannella e noce moscata e un goccio di liquore a piacimento, brandy, rum, cognac, bourbon o whisky. Sono molto simili all'eggnog il crema de vie cubano e il coquito di Porto Rico, con rum, vaniglia e latte di cocco.
In Cile spopola il cola de mono, "coda della scimmia", una specie di versione natalizia del White Russian che si prepara miscelando aguardiente (un distillato ad alta gradazione), caffè, zucchero, latte e chiodi di garofano. La bevanda messicana delle feste è il ponche navideno, un punch arricchito con zucchero di canna, mele, uvetta, mele [intendi miele o è una ripetizione?], pere, prugne e un alcolico come tequila, brandy o rum.
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Lunedì 23 Dicembre 2024
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