Sabato 23 Novembre 2024
ACHILLE PEREGO
Archivio

Caro-bollette e contratti stracciati. Ecco cosa fare per evitare stangate

Il costo del gas non scenderà. Attenzione alle clausole con cui si modificano le condizioni di pagamento

Caro-bollette, cosa fare per evitare stangate

Caro-bollette, cosa fare per evitare stangate

Addio prezzi al riparo dai rincari di elettricità e gas. Chi ha un contratto di libero mercato con la tariffa bloccata, e quindi è sfuggito finora ai forti aumenti in bolletta (+83% la luce e + 71% il gas in un anno) decisi per il mercato tutelato dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, rischia da un giorno all’altro di subire, con la modifica unilaterale del contratto, un maxi aumento in bolletta. Perché, come hanno denunciato ieri i parlamentari del M5S Maria Edera Spadoni, Maria Laura Mantovani, Gabriele Lanzi e Davide Zanichelli "in queste settimane molti clienti del mercato libero hanno ricevuto lettere che annunciano la disdetta unilaterale dei contratti a causa dello smisurato aumento dei prezzi delle commodity energetiche". Quindi "le società che hanno offerto le condizioni più vantaggiose fanno marcia indietro. Così i clienti che avevano ottenuto accordi per usufruire di bollette con prezzi bloccati ora rischiano di veder esplodere la spesa per l’energia".

Come funziona il libero mercato

Diversamente da quello tutelato, il mercato libero, che sarà esteso a tutti dal 1° gennaio 2024 e al quale è già passato oltre il 50% delle famiglie (59,7% del totale dei contratti per l’elettricità e 62% per il gas) prevede prezzi concordati tra il gestore e il cliente. Le offerte, frutto anche di un telemarketing in alcuni casi selvaggio e per cui l’Antitrust ha chiesto recentemente che venga imposta la firma scritta del contratto, possono prevedere un prezzo bloccato per 12 o 24 mesi o variabile in base all’andamento del mercato dell’energia o con una percentuale di sconto sulle tariffe dell’Arera.

È possibile modificare i contratti?

"Dal punto di vista normativo - spiega Mario Rasimelli, managing director utilities di Facile.it - è bene sapere che i fornitori di energia hanno facoltà di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali ma il cliente deve essere avvertito mediante apposita comunicazione scritta che spieghi con chiarezza gli effetti che le modifiche avranno sulla bolletta, nonché le modalità e i termini per esercitare l’eventuale recesso, che non dovrà avere alcun costo". E da gennaio, avverte Marco Vignola, responsabile energia dell’Unione nazionale consumatori "c’è stato un boom di variazioni contrattuali. Sfortunatamente, a differenza di quanto vogliono raccontarci negli spot, che con i prezzi bloccati possiamo stare tranquilli senza preoccupazioni per un anno o due, un vero affare per chi aveva sottoscritti i contratti prima del giugno 2021, il Codice di condotta commerciale prevede invece la possibilità per il venditore di cambiare le carte in tavola".

Come avviene la richiesta unilaterale

Con una lettera nella quale il distributore di energia notifica al cliente la "proposta di modifica unilaterale del contratto per la mutata situazione del mercato" fissando il cambiamento alla scadenza del contratto ma anche prima. Del resto, spiega Vignola "se nel contratto è prevista la facoltà di variare unilateralmente le clausole, cosa che c’è sempre, per un giustificato motivo come il rialzo dei prezzi, il venditore può cambiare l’offerta".

Quali tutele ci sono

Quelle previste dall’Arera. Le aziende di luce e gas devono inviare la comunicazione con 3 mesi di anticipo integrandola con la stima della spesa annua per i 12 mesi successivi. Se invece si tratta di un’evoluzione automatica prevista dal contratto (scadenza di sconti, passaggio dal prezzo fisso a quello variabile) il preavviso dovrà essere dato 2 mesi prima. Il mancato rispetto delle norme comporta in un caso o nell’altro un indennizzo automatico al cliente di 30 euro.

Serve maggiore trasparenza

Per le associazioni dei consumatori sì perché rimane molto da fare per la trasparenza del libero mercato che resta, secondo l’Unc "un miraggio" nonostante le rassicurazioni del ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani. E di fronte alla lettera che cambia in peggio il contratto, se non si vogliono accettare le nuove condizioni bisogna comunicarlo, evitando il tacito rinnovo con il silenzio assenso, interrompendo senza penalità il contratto.

L’unica arma di difesa a disposizione del cliente quindi, conclude Rasimelli "è quella di cambiare fornitore". E nei tre mesi a disposizione c’è tempo per trovare la tariffa più conveniente magari utilizzando i comparatori online, compreso il portale offerte di Arera che dallo scorso autunno ha reso anche più semplici le volture dei contratti dell’elettricità prevedendo che possano essere gestiti direttamente dalla nuova azienda scelta per il contratto-luce.