I tour a dorso di elefante sono un'attrazione popolare fra i turisti in viaggio nei paesi del Sud-est asiatico, in particolare Thailandia, Vietnam, Laos e Cambogia. Proprio qui, al celebre sito archeologico di Angkor, molti visitatori non si fanno mancare un giro fra i templi in groppa agli animali.
La pratica tuttavia è discutibile e controversa e ha ormai i giorni contati: l'Apsara, l'ente pubblico che gestisce il sito, ha deciso che gli elefanti smetteranno di fare da attrazione a partire dall'inizio del 2020.
La pressione degli ambientalisti, da anni schierati contro questo sfruttamento, ha così portato i suoi frutti. In particolare la morte di una femmina nel 2016, collassata dopo aver portato in giro dei turisti, aveva aumentato la visibilità del problema e scatenato veementi proteste internazionali sui social.
I 14 elefanti di Angkor, in attività da molti anni, sono vecchi e malandati. I pachidermi impiegati come attrazioni in Asia sono spesso vittime di maltrattamenti e abusi dietro alle quinte, invisibili e ignoti ai turisti.
L'Apsara ha dichiarato all'agenzia AFP che lo sfruttamento commerciale degli animali ormai non è più appropriato e che gli elefanti saranno trasferiti in un sito apposito nella foresta a 40 chilometri da Angkor. Sarà ancora possibile vederli, ma non saranno più utilizzati come cavalcatura. Rimarranno tuttavia sotto il controllo gestione della stessa azienda che li gestiva ad Angkor, che ha intenzione di addestrarli per eseguire performance per il diletto dei turisti. Cinque elefanti sono già stati spostati nella loro nuova casa, gli altri li raggiungeranno entro la fine dell'anno.
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Martedì 5 Novembre 2024
ArchivioCambogia, stop ai tour sugli elefanti ad Angkor Wat