Al di là di certe opinioni comunemente diffuse e prese per buone, sulla disfida caffè estratto a caldo (ossia quello tradizionale all'italiana) contro caffè estratto a freddo i dati scientifici finora erano carenti. Quale dei due è più ricco di proprietà benefiche? L'espresso è davvero più acido? Uno studio congiunto della Philadelphia University e della Thomas Jefferson University, pubblicato su Scientific Reports, getta una prima luce sulle caratteristiche di queste due tipologie di caffè messe a confronto l'una con l'altra.
LA SFIDA DEGLI ANTIOSSIDANTI
Una premessa per chi non sapesse cosa sia l'estrazione a freddo: si tratta di un metodo che consente di ottenere la bevanda attraverso una lenta infusione del caffè in acqua fredda ( cold brew), senza utilizzare alcuna fonte di calore. Una tendenza che negli ultimi anni sta riscuotendo un enorme successo all'estero, negli Stati Uniti in particolare, e che sta cominciando a prendere piede anche in Italia.
Analizzando in laboratorio vari campioni, i ricercatori hanno rilevato che il caffè estratto a caldo contiene più antiossidanti di quello estratto a freddo, sostanze a cui viene attribuito il merito di alcune delle proprietà benefiche del caffè. Da questo punto di vista, quindi, "fa meglio" un classico espresso o la moka rispetto a un cold brew.
LA SFIDA DELL'ACIDITÀ
In compenso, circola la convinzione che il caffè a freddo abbia un'acidità minore del concorrente e che causi meno problemi di bruciore di stomaco e gastrointestinali.
I risultati della ricerca invece sfatano questo mito: i campioni esaminati hanno evidenziato valori simili di pH, compresi fra 4,85 e 5,13. Una differenza minima, che non avalla il luogo comune: rinunciare alla moka e passare al cold brew non dà quindi garanzie di risparmiarsi gli "effetti collaterali".
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Giovedì 26 Dicembre 2024
ArchivioCaffè, che piacere: meglio caldo o freddo?