C’ERANO una volta i vecchi trader di Borsa che compravano solo azioni, bond o titoli di Stato. Nella finanza degli anni ’20 del terzo millennio, si stanno facendo sempre più spazio nuove classi d’investimento (o asset class) che stuzzicano gli appetiti di chi negozia strumenti finanziari via internet. Stiamo parlando delle criptovalute e di tutto quanto ruota attorno al mondo della Blockchain, la tecnologia che ha permesso la nascita dei Bitcoin e che potrebbe avere affetti dirompenti in futuro sul mondo bancario ma anche su altri settori dell’economia. Nonostante il rovinoso crollo dei mesi scorsi di alcune criptovalute come Terra-Luna, il popolo dei trader continua a mostrare interesse per queste forme d’investimento. Per rendersene conto basta guardare il programma della prossima edizione di ITForum, una delle più importanti manifestazioni italiane dedicate al trading online e agli investimenti, che si terrà al Palacongressi di Rimini il 16 e il 17 giugno. Tra le conferenze, uno spazio significativo sarà dedicato proprio alla criptovalute, con un’analisi delle opportunità di investimento che offrono ma anche dei rischi a cui espongono il portafoglio.
Inoltre, durante la manifestazione riminese si parlerà di Nft (non-fungible token), nuovi strumenti nati nell’era digitale che, al pari delle criptovalute, devono la loro origine allo sviluppo della Blockchain. Quest’ultima è una tecnologia informatica che, aldilà dei tecnicismi degli addetti ai lavori, permette in sostanza di rendere digitali i dati di una transazione in denaro e fare in modo che siano sempre tracciabili, trasparenti e verificabili. Il che avviene senza l’intervento di un intermediario che ne attesti la veridicità. Proprio per questa ragione la Blockchain può avere effetti dirompenti nel settore finanziario e in altri ambiti dell’economia. Grazie a questa tecnologia sono nati appunto anche i token: una parola inglese che significa letteralmente "gettone" ma che nel mondo digitale ha un altro significato. Si tratta di una specie di gettone virtuale, che, grazie alla Blockchain, conferisce a chi lo possiede un diritto, per esempio il diritto di proprietà su un bene. Per questo si parla sempre più spesso di tokenizzazione: un processo in cui vengono creati dei token digitali che rappresentano appunto la proprietà su un bene. Anche i cosiddetti beni reali, per esempio un’azienda agricola, degli immobili, un’opera d’arte o un appezzamento di terreno possono dunque essere tokenizzati. Quando il token rappresenta il diritto di proprietà (totale o parziale) su un bene unico (per esempio un’opera d’arte o una fotografia) si ha appunto un non-fungible token (Nft). Oggi gli Nft sono visti come strumenti d’investimento, non soltanto dai trader finanziari ma anche da altri operatori economici quali i collezionisti d’arte, che possono utilizzarli per suddividere tra più controparti la proprietà di oggetti per natura indivisibili come una pittura, una scultura o una fotografia d’autore.
In attesa di vedere se si svilupperà un ricco mercato degli Nft e se questi strumenti diventeranno una nuova ‘gallina dalle uova d’oro’ per il popolo dei trader, a ITForum 2022 c’è chi preferisce parlare di temi un po’ più tradizionali. Nell’agenda della manifestazione ci sono infatti diverse conferenze su prodotti finanziari ormai già ben rodati, come i certificati d’investimento (certificates), gli Etf (exchange traded fund), i Cfd (contract for difference) e i future. Uno spazio è dedicato anche alla consulenza finanziaria indipendente, che viene esercitata da liberi professionisti completamente slegati dal mondo bancario e remunerati con delle parcelle versate direttamente dai clienti.