Mercoledì 25 Dicembre 2024

"Bere alcol fa sempre male, anche a piccole dosi"

Non esiste "una dose sicura" di alcol da consumare senza preoccuparsi delle conseguenze. Anche se come sempre vince il buon senso

(Foto: OlegEvseev/iStock)

Bere alcol fa sempre male, anche quando si tratta di sorseggiare un semplice bicchiere di vino durante i pasti. Lo dice un articolo pubblicato su Lancet, che, nel riportare i risultati di uno dei più grossi studi mai condotti sul tema, sottolinea come non esista una "soglia di sicurezza" che permetta di consumare bevande alcoliche senza strascichi per la salute. UN DRINK AL GIORNO… Per il loro lavoro, i ricercatori della University of Sheffield (Gran Bretagna) hanno ripreso in mano centinaia di studi sull'assunzione di alcol, condotti in 195 paesi tra il 1990 e il 2016. L'analisi e l'incrocio dei dati hanno documentato che fino al 2,2% delle donne e il 6,8% degli uomini muoiono ogni anno a causa di problemi di salute legati al bere. Nello specifico, consumare anche solo un drink al giorno aumenta dello 0,5% il rischio di sviluppare una patologia dipendente dall'alcol (tra cui cirrosi, malattie cardiovascolari e tumori). "La ricerca ha scoperto che qualsiasi livello di consumo di alcol è associato con un maggiore rischio di ammalarsi, anche dopo avere considerato che bere moderatamente può proteggere da alcune patologie cardiache", ha detto Colin Angus, ricercatore presso lo Sheffield Alcohol Research Group. A VOLTE BASTA UN GOCCIO L'affermazione di Angus si riferisce al fatto che più di uno studio ( ad esempio questo) avrebbe messo in luce che un consumo moderato di drink alcolici può avere effetti positivi per la salute. Il team di Sheffield ha tenuto conto di queste evidenze, arrivando tuttavia alla conclusione che tali benefici vengono compensati, se non addirittura scavalcati, dai paralleli svantaggi, che possono manifestarsi anche ad anni di distanza. Nel paper, si legge che nei paesi ad alto reddito i più comuni decessi legati all'alcol sono da attribuire ai tumor i, mentre nei paesi a basso reddito i colpevoli principali sono la tubercolosi, la cirrosi e le malattie croniche del fegato. Nei paesi a reddito medio il dito va invece puntato contro l'ictus. ALLA FINE CI VUOLE BUON SENSO Come sottolineano gli stessi autori, l'indagine non ha la pretesa di sollecitare l'astensione totale, ma punta a sensibilizzare i consumatori, favorendo la comprensione delle incognite connesse all'alcol. "È importante notare che molte attività quotidiane, come ad esempio la guida, implicano rischi che riteniamo accettabili; studi come questo possono aiutare le persone a fare scelte più attente sui rischi che desiderano prendere", concludono gli scienziati.