Quando si studia l'ambiente naturale, l'osservazione deve essere preparata in modo meticoloso, ma occorre anche una buona dose di fortuna. Ne sa qualcosa la dottoressa Regina Eisert, esperta di mammiferi marini e ricercatrice dell'Università di Canterbury, che per puro caso ha ripreso immagini rare e splendide di una balenottera minore, o balenottera rostrata (nome scientifico: Balaenoptera acutorostrata). Tra l'altro, le immagini hanno consentito di formulare una nuova ipotesi sull'alimentazione dell'animale.
LE IMMAGINI RIPRESE PER CASO
La fortuna ha fatto la sua parte, questo è certo, ma è stata anche aiutata: dovendo infatti scegliere un punto dell'Antartide nel quale farsi scaricare dall'elicottero, Regina Eisert e il suo team ne hanno scelto uno non troppo lontano da due basi di ricerca, la neozelandese Scott Base e la statunitense McMurdo Station. Il motivo era semplice: la nave rompighiaccio incaricata di portare rifornimenti ai due insediamenti aveva aperto una sorta di piccolo canale tra i ghiacci ed era ragionevole ritenere che balene, orche e balenottere l'avrebbero utilizzato come corsia preferenziale dei loro spostamenti. Così è stato. La fortuna è stata di poter avvistare una balenottera minore, che è poco studiata.
LA BALENOTTERA MINORE
Per quanto infatti si contino in Antartide oltre 100mila esemplari di questo cetaceo, i costi e le difficoltà dell'osservazione diretta hanno fatto da deterrente per studi approfonditi. La stessa Eisert ha potuto toccare con mano gli ostacoli posti da una regione della Terra così remota e inospitale: la sua costosissima videocamera subacquea avrebbe dovuto restare in azione per due settimane, ma dopo nemmeno novanta minuti si è spenta a causa di problemi tecnici indotti dal gelo. Il poco tempo è però stato sufficiente per registrare immagini spettacolari.
LE IMMAGINI SPETTACOLARI DELLA BALENOTTERA
NUOVE IPOTESI SULL'ALIMENTAZIONE
Le immagini hanno consentito alla Eisert di formulare un'ipotesi sull'alimentazione della balenottera minore: finora i ricercatori ritenevano che mangiasse quasi solo krill, cioè piccoli e piccolissimi crostacei. Nell'area dell'avvistamento, però, non erano presenti krill e questo spinge la Eisert a ritenere che fosse in caccia di piccoli branchi di pesci. Il primo passo per confermare questa ipotesi sarà di analizzare il piccolo campione di pelle e di grasso che è stato prelevato dalla balenottera utilizzando una pistola tranquillante modificata.
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Venerdì 20 Dicembre 2024
ArchivioLe immagini straordinarie di una balenottera, riprese per caso