Mercoledì 25 Dicembre 2024
ANDREA MORLEO
Archivio

Apple, lo stipendio di Tim Cook e il record di Wall Street

Dal Macintosh all'iPhone5g Cupertino non smette di innovarsi e stupire

Tim Cook, Ceo Apple (Ansa)

Non sarà l'uomo più ricco del mondo - primato detenuto da Elon Musk, che ha chiuso il 2021 con un patrimonio di 273,5 miliardi di dollari - ma anche a Tim Cook non è andata proprio malaccio. L'amministratore delegato di Apple nell'anno appena trascorso ha ricevuto uno stipendio di quasi 100 milioni di dollari, pari a 1.447 volte quello di un dipendente medio della società. Nel 2021 la retribuzione media per i dipendenti è stata di 68.254 dollari. Cook, il cui stipendio è rimasto fermo a 3 milioni di dollari, ha ricevuto 82,3 milioni di dollari in stock options - i premi in azioni Apple -, 12 milioni di dollari per aver raggiunto gli obiettivi di Apple e 1,4 milioni di dollari per viaggi aerei. Per un totale che sfiora appunto i 100 milioni di dollari.

Record a Wall Street

Non male davvero per Cook che pochi giorni fa è riuscito a portare Apple sopra la soglia dei 3mila miliardi di capitalizzazione di Borsa, un record mai toccato da alcuna società nela storia di Wall Street dove la società di Cupertino è quotata a oltre 182 dollari per azione. Per passare da 2mila a 3miliardi miliardi di dollari di capitalizzazione, Apple ha impiegato circa 16 mesi. Il titolo del gruppo guidato da Tim Cook viene scambiato a circa 30 volte i profitti previsti a 12 mesi, in leggero calo rispetto a un multiplo di 32 di inizio 2021, ma ancora ai massimi mai visti dal 2008.

L'arma iPhohe5G

Nell'ultimo anno fiscale terminato il 25 settembre, Apple ha registrato un aumento del fatturato del 33% a 365,8 miliardi di dollari grazie alla forte domanda di iPhone 5G, che li analisti prevedono che la domanda di iPhone rimarrà forte nel 2022, poiché Apple guida il mercato cinese degli smartphone e sempre più consumatori si abbonano ai suoi servizi. Gli investitori critici che sostenevano la dipendenza eccessiva del gruppo dall'iPhone sono stati smentiti dal fatto che attorno allo smartphone si è realizzato un ecosistema di un miliardo di proprietari di iPhone che pagano per avere i suoi servizi come Apple Watch, Apple AirTag e nuovi servizi a pagamento come la tv, la musica o le lezioni di fitness.

Auto e metaverso

La maggior parte degli analisti di Wall Street ritengono che Apple abbia ancora molto spazio per crescere nei prossimi anni, con prodotti come Apple Car, ovvero l'applicazione che consentirebbe alle auto di marciare in autonomia. L'altro settore dove Cupertino sta investendo molto in ricerca è - se si può - ancora più affascinante. I ricercatori californiani infatti stanno lavorando al metaverso, una realtà virtuale condivisa tramite inyternet dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Siamo nella pura fantascianza ma del resto Apple da sempre sembra predire il futuro.

Successo senza fine

Il successo di Apple si deve soprattuto alla fiducia degli investitori che dopo anni continuano a credere della capacità innovativa della società della "mela morsicata" fondata nel 1976 da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Tra pochi giorni saranno trascorsi 38 anni dalla presentazione del Macintosh agli azionisti, la pietra su cui Steve Jobs creò il sogno, l'impero e il suo stesso mito. Anticipato dall'iconico spot commissionato a Ridley Scott - 30 secondi che hanno cambiato per sempre anche il linguaggio pubblicitario - il lancio del Macintosh ha davvero creato un "prima" e un "dopo" nella storia di Jobs, di Apple, della Silicon Valley, degli States e del mondo intero come forse nessun altro prodotto al mondo.

Steve Jobs e il Macintosh
Steve Jobs e il Macintosh

Il mito Macintosh

A distanza di anni il Macintosh resta il "papà" dei moderni pc, il primo computer ad essere commercializzato su larga scala e soprattutto pensato e progettato per non addetti ai lavori. Il Macintosh -proprio come anticipato dallo spot trasmesso in tv  nel giorno del 18° Super Bowl - è stato il primo a presentarsi con una tastiera e un mouse di facilissimo utilizzo, proprio come quell’interfaccia basata su icone, finestre e menu che oggi sono il pane quotidiano. Quel giorno la sfida di Jobs era quella di scardinare un mondo opprimente - quello dei colossi informatici come Ibm - grazie alle idee rivoluzionarie di un'azienda coraggiosa. Libertà contro oppressione, fantasia contro dogmatismo. A distanza di quasi 40 anni Apple pare abbia vinto la sua e nel frattampo ha pure fatto guadagnare quintalate di dollari a investitori. E scusate se è poco.