Sausalito, California, 23 maggio 2016 - Il riscaldamento delle acque del Pacifico sta affamando migliaia di cuccioli di leoni marini e di elefanti di mare. Gli effetti del global warming si stanno infatti sommando a quelli del Nino, il fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque del Pacifico, con un intervallo variabile tra tre e sette anni. L'oscillazione climatica provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, siccità in quelle più lontane insieme ad altre perturbazioni variabili nella forma ma comunque sempre molto violente.
Alcuni di questi mammiferi a rischio vengono recuperati e rimessi in sesto dai veterinari e dai volontari del Marine Mammal Center di Sausalito, nei pressi di San Francisco, California. All'ombra del Golden Gate Bridge, infatti, sta prendendo corpo una massiccia operazione di salvataggio che ha recuperato oltre 200 cuccioli di leoni marini e di elefanti di mare allo stremo. Da oltre 40 anni il centro ha nutrito e rimesso in condizione mammiferi marini di ogni specie raccolti lungo un migliaio di chilometri di costa californiana. Ma i salvataggi quest'anno sono quadruplicati a causa dell'emergenza climatica.
"Dato l'innalzamento delle temperature" spiega la dottoressa Kara Field, veterinaria del Marine Mammal Center, "gli anelli della catena alimentare di cui si nutrono principalmente questi mammiferi si sono trasferiti in acque più fredde e profonde, rendendo sempre più difficile l'approvvigionamento di cibo". Tutti gli animali recuperati manifestano una situazione di forte denutrizione. Molti soffrono anche a causa di ferite prodotte dalle reti a strascico, da collisioni con barche a motore e per malattie dovute a debilitazione organica come polmoniti, parassitosi e avvelenamento da alghe tossiche. All'inizio, per affrettare il recupero, gli animali vengono alimentati forzatamente con quello che i volontari chiamano un "fish shake", un frullato di pesce a base di aringhe, olio di salmone e acqua più un cocktail di farmaci appropriato caso per caso.
La riabilitazione viene accuratamente monitorata e non appena i cuccioli vengono considerati recuperati vengono rilasciati nel loro habitat naturale nei pressi di Point Reyes, 50 km a nord-ovest di San Francisco. Si calcola che almeno il 60% dei mammiferi salvati dal Marine Mammal Center riesca poi a sopravvivere, una goccia nel mare del 100mila morti negli ultimi tre anni per denutrizione e cause correlate. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]