Giovedì 21 Novembre 2024

Zoo di Cavriglia, parte l'operazione libertà per gli animali detenuti

La campagna, organizzata da Leal Lega antivivisezionista, è dedicata all'anziano orso e si chiama "Io sto con Bruno". Prevede il trasloco degli ospiti in situazioni il più possibile aderenti alle loro caratteristiche etologiche

Due degli ospiti di Cavriglia

Due degli ospiti di Cavriglia

Roma, 5 febbraio 2016 - Prende il via la raccolta fondi di LEAL Lega Antivivisezionista che dal 2014 si batte per chiudere uno zoo dimenticato e obsoleto nel Parco di Cavriglia in provincia di Arezzo, dove sono detenute diverse specie di animali, tra i quali un orso siberiano di nome Bruno, donato nel 1977 dalla ex URSS, al quale sono stati aggiunti nel tempo un bisonte americano, 17 macachi, capre, uno struzzo e altri animali.    

La storia inizia con uno zoo progettato con i concetti degli anni Settanta: spazi angusti senza  arricchimenti ambientali e nessuna considerazione per le esigenze degli animali che venivano solo alimentati e relegati al ruolo di attrazione. La svolta avviene solo nel 2014 quando un'attivista, la responsabile di LEAL sezione Arezzo Bruna Monami, viene a conoscenza di questa situazione e interviene immediatamente, si confronta con il Comune di Cavriglia e anche il Sindaco si rende conto che lo zoo è un retaggio del passato e si dimostra disponibile a collaborare. 

Ora la missione di chiudere lo zoo sta per arrivare a una felice conclusione grazie all'impegno e alla passione di Bruna Monami, coadiuvata da volontari e attivisti e uno staff di veterinari ed esperti che lavorano  per restituire vita e dignità agli animali compresi i macachi. Artù, Mammolo, Pisolo, Cocis, Blitz: 17 in tutto, detenuti in una pietraia recintata all'interno del Parco. "Un giorno, lo scorso anno - racconta Bruna Monami - monitorando le scimmie, ho visto i piccoli attaccati alla recinzione della pietraia: cercavano di afferrare con le loro manine delle foglie e dei rami che sbucavano dalla rete. Erano in un parco ma non avevano mai potuto toccare un albero. Mi sono commossa e ho capito che la ragione della mia vita era quella di spostare quei primati dalla loro prigione e regalare loro tutti gli alberi di cui hanno bisogno per giocare, arrampicarsi e nascondersi". 

A Bruno, il vecchio orso intristito e depresso dalla detenzione viene dedicato l'intero progetto che diventa " Io sto con Bruno" .  Lui è troppo anziano per essere trasferito, i volontari hanno ampliato la sua gabbia, e creato per lui stimoli olfattivi e arricchimenti ambientali.    

Gianmarco Prampolini presidente LEAL aggiunge: "La nostra associazione, attiva da sempre per la chiusura di tutti gli zoo, affronta con impegno la sfida di questa complessa operazione. Il trasferimento degli animali richiede operazioni lunghe e costose soprattutto per le scimmie che necessitano la competenza e la partecipazione di un team di veterinari e zoologi altamente qualificati".  La campagna di raccolta fondi "Io sto con Bruno" consentirà a LEAL di aiutarli tutti. Donazioni al sito www.leal.it

Il video dell'orso Bruno: https://youtu.be/1d-qa45zdKA