Mercoledì 29 Gennaio 2025

Alta Badia, le Dolomiti più belle

Una meta ideale per chi ama la natura, lo sport e la buona tavola. Affascinante sotto la neve, in primavera e in estate si presta a trekking e passeggiate. Pedraces, La Villa, San Cassiano, Corvara e Colfosco: paesi gioiello incastonati tra i boschi di Ugo Cennamo

La suggestiva Chiesa di Santa Croce

È un punto di arrivo. Di certo una volta scoperta l’Alta Badia, la valle che da Pedraces porta all’Armentarola passando da San Cassiano e si estende da La Villa a Colfosco lambendo Corvara, il ritorno è scontato. Non può essere diversamente, perché nel raggio di una ventina di chilometri si concentra quanto di meglio si possa trovare lungo tutto l’arco alpino. Quando prevale il comprensibile desiderio di scoprire nuove terre, una volta soddisfatto, è in agguato il rimpianto di non essere tornati sui propri passi. L'Alta Badia non la si può non amare e le ragioni all’origine di un simile trasporto sono tali e tante da mettere d’accordo accaniti sportivi, forchette impenitenti e ambientalisti convinti. Una passione a prima vista, non appena superati i tre tornanti che rapidamente, venendo da Brunico, portano a quota 1500 metri e al cartello che dà il benvenuto alle porte di Pedraces. Nulla è fuori posto: la natura, ma anche l’uomo sembrano aver disegnato con meticolosa sapienza ogni angolo dove poggia lo sguardo. Non c’è ora del giorno che non riservi sorprese, dalle prime luci dell’alba fino a notte fonda quando le luci dei paesi si confondono con le stelle che illuminano il cielo. Ma la bellezza sta anche nell’offerta che mette tutti d’accordo. Per gli sciatori non c’è che l’imbarazzo della scelta, potendo spaziare dalla leggendaria Gran Risa (la pista nera teatro di tante imprese firmate Alberto Tomba) al ventoso Vallon e all’immancabile giro del Sellaronda che, sci ai piedi, porta in successione ai passi Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena fino a tornare a Corvara, ideale punto di partenza del tour. Altrettanto clamorosa e suggestiva la ‘rossa’ che dal rifugio di Santa Croce scende fino a San Leonardo (consigliatissima per l’ultima discesa mentre il sole si nasconde dietro i monti) o la rilassante e incantevole ‘azzurra’ che dal Pralongià porta fino all’Armentarola. E proprio qui, in questo altopiano inondato dal sole ai piedi del Falzarego, conviene perdersi nell’anello per il fondo tra brevi salite e discese, entrando e uscendo dai boschi che incorniciano il percorso, mentre le slitte trainate dai cavalli accompagnano i turisti in rilassanti escursioni anche notturne. Per chi ama le passeggiate con le ciaspole (ma anche senza lungo i sentieri innevati ma battuti) non c’è che l’imbarazzo della scelta: sempre dall’Armentarola verso Fanes oppure in direzione Pralongià, fra boschi e distese di neve, oppure alla ricerca dei piccoli laghi ghiacciati, come quello di Sompunt (dove è possibile pattinare), oppure remoto e incantato come quello di Lalung. MontiLa valle si presta anche ad appassionanti tour per soddisfare i palati più esigenti, spaziando dai corsi di cucina ladina per imparare l’arte di preparare spetzli e turtles, oppure girovagando da un rifugio all’altro. Anche se i rifugi mordi e fuggi hanno attecchito anche da queste parti, non mancano quelli dove la tradizione regna sovrana. Basta non accontentarsi e, quando si hanno bambini, allungarsi fino a Oies, dove in una deliziosa taverna, tra travi in legno, stufe, camini e abbeveratoi, dimorano centinaia di orsi di peluche e nel piatto bambino non manca mai un folletto da portarsi a casa come indelebile ricordo. Tutto questo e molto altro ancora è l’Alta Badia. E non serve stupirsi dell’algida compostezza di chi vive nella valle: se così non fosse probabilmente questa terra invasa dai turisti non avrebbe preservato tanta bellezza perché, purtroppo, il rispetto non è così diffuso soprattutto tra quanti credono che pagando tutto sia concesso. Ospiti si è e in quanto tali è bene comportarsi. [email protected]

La Maratona des Dolomites È il paradiso dei ciclisti e lo dimostra il numero crescente di appassionati che arrivano durante l’estate. Il momento clou è rappresentato dalla Maratona dles Dolomites-Enel che quest’anno, trentesima edizione, si corre il 3 luglio. Tre i percorsi: la maratona di 138 chilometri e dislivello di 4230 metri, il medio di 106 (3130) e Sella Ronda di 55 (1780). La partenza è da La Villa e l’arrivo a Corvara. È già tempo di preiscrizioni: lo scorso anno le richieste sono state 31mila provenienti da 71 Paesi (tel. 0471/839536 – www.maratona.it). 

 È la nuova iniziativa che vuole valorizzare e far conoscere ulteriormente i migliori vini dell’Alto Adige. I tre appuntamenti, in programma per tre giovedì consecutivi, dal 25 febbraio al 10 marzo, prevedono favolose sciate sulle piste dell’Alta Badia, abbinate alla degustazione di alcuni vini tra i più pregiati dell’Alto Adige, presso alcune baite. I partecipanti saranno accompagnati da un’esperta guida sciistica locale, nonché da un sommelier. Per partecipare a Sommelier in pista è necessario prenotare presso gli uffici turistici dell’Alta Badia.

I ruggenti anni Settanta tornano in pista  

Per gli amanti dello stile vintage l’appuntamento è fissato per il primo week end di aprile: l’Alta Badia si trasformerà in un comprensorio sciistico del passato. Ogni bar e ristorante sceglierà il periodo vintage che preferisce, conferendo al locale un’atmosfera congrua sia nell’allestimento che nella scelta della musica. Con la collaborazione dei rifugi si creerà anche in quota un’atmosfera legata allo sci d’altri tempi. Domenica invece, gli sciatori si cimenteranno in una gara di sci vintage con tanto di pali di bamboo alla pista La Para dove è ancora in funzione uno degli ultimi skilift con il gancio. In programma il parallelo ad ostacoli aperto a tutti a condizione che gli sci usati non siano carving bensì vecchi sci. La pre-iscrizione può essere effettuata via mail ([email protected]) o sul posto il giorno della gara.

I migliori calici arrivano in quota

Sciare e degustare i migliori vini dell’Alto Adige. È la nuova iniziativa che vuole valorizzare e far conoscere ulteriormente i migliori vini dell’Alto Adige. I tre appuntamenti, in programma per tre giovedì consecutivi, dal 25 febbraio al 10 marzo, prevedono favolose sciate sulle piste dell’Alta Badia, abbinate alla degustazione di alcuni vini tra i più pregiati dell’Alto Adige, presso alcune baite. I partecipanti saranno accompagnati da un’esperta guida sciistica locale, nonché da un sommelier. Per partecipare a Sommelier in pista è necessario prenotare presso gli uffici turistici dell’Alta Badia. Domenica 20 marzo invece i migliori vini altoatesini arrivano in quota per una degustazione esclusiva nei rifugi Piz Arlara, Bioch, I Tablà e Pralongiá. È la sesta edizione del Wine Skisafari, un’opportunità unica per gli amanti del vino di qualità che apprezzano anche un viaggio sugli sci attraverso il comprensorio sciistico dell’Alta Badia (www.altabadia.org – 0471/836176-847037). Il tutto sarà naturalmente accompagnato da intrattenimento musicale . Tutti gli eventi sono organizzati in collaborazione con la Eos (Organizzazione export Alto Adige), il Consorzio Vini Alto Adige e l’Associazione Sommelier Alto Adige. 

Metti una sera a cena al St. Hubertus RistoranteLa storia dell’hotel Rosa Alpina, che si incontra all’ingresso di San Cassiano, inizia nel 1850. A quei tempi, il paese ha poco più di 100 abitanti e comprende la chiesa, la canonica, la scuola e dieci masi sparsi. Originariamente il Rosa Alpina è una casa parrocchiale dove viene gestito un ristorante/osteria e alcune stanze per ospiti. Oggi è diventato un simbolo della migliore ospitalità, un luogo che riesce a coniugare eleganza e semplicità. Nello stesso hotel (www.rosalpina.it) il St. Hubertus, due stelle Michelin, che propone la strordinaria cucina dello chef Norbert Niederkofler.

Conoscere la cucina e la cultura ladina Ritorna anche quest’anno in marzo la Roda dles Saus, un’intera settimana (dal 13 al 20 marzo) dedicata alla cucina e cultura ladina nell’area sciistica Skitour Santa Croce. Sciando di baita in baita si potranno assaporare i piatti che nascono nel cuore delle Dolomiti abbinati ai migliori vini dell’Alto Adige. La cucina ladina, semplice ma genuina, è infatti al centro dell’attenzione nei rifugi all’interno dell’area sciistica Skitour Santa Croce. Ognuno di questi è specializzato nella preparazione di un piatto ladino. Le specialità verranno servite nei rifugi L’Tamá, Lèe, La Munt, Nagler, Paraciora, Florian e il ristorante Oies. Il tour offre panorami mozzafiato in una vasta conca di boschi e masi ladini. Da non perdere uno sguardo sulla chiesa parrocchiale di Badia, sulla casa natale del Santo Freinademetz e sulle tradizionali “viles”, i masi di Fussé, Coz e Pransarores, prima di giungere alla suggestiva chiesetta Santa Croce ai piedi dell’omonimo monte.

Carosello delle Dolomiti Sono 130 i chilometri di pista fra i 1.300 e i 2.550 metri di altezza dell’area sciistica dell’Alta Badia che diventano 500 con le valli collegate nel carosello del Dolomiti Superski.

Fuoripista straordinario Dal rifugio Boè a 2871 metri (raggiungibile dal passo Pordoi) a Colfosco lungo la Val di Mezdì: un fuoripista di una bellezza straordinaria da affrontare con una guida e d’estate una passeggiata indimenticabile. [email protected] 11/02/2016