L'Europa sarebbe in grado di nutrire la sua crescente popolazione anche se tutte le realtà agricole si convertissero a produzioni green ed eco sostenibili: è quanto emerge da un report prodotto dal thinktank IDDRI. IL SENSO DELL'AGRICOLTURA ECOLOGICA Lo studio incoraggia una rapida transizione dei mezzi di produzione del cibo, indicando la possibilità di una completa conversione a pratiche eco sostenibili entro il 2050. Contestualmente, sarebbe necessario ridurre la produzione e il consumo di carne, orientandosi non necessariamente verso una dieta interamente vegetariana, ma verso l'adozione di un regime alimentare più salutare, anche per il pianeta. Due grandi nemici del surriscaldamento globale sono infatti l'uso dei pesticidi nelle colture intensive e il fatto che oltre metà dei prodotti agricoli non è destinato all'alimentazione degli uomini, bensì a quella degli animali negli allevamenti intensivi. Con un circolo vizioso che sembra incapace di eliminare i pesticidi. LE PRATICHE ECO SOSTENIBILI NON SONO UN RITORNO AL MEDIOEVO Le conclusioni del thinktank IDDRI sono importanti perché smentiscono un luogo comune piuttosto radicato e cioè che, nonostante i difetti, l'attuale sistema non abbia alternative, pena il ritorno a una sorta di medioevo fatto di carestie, pestilenze e morte. Invece una produzione che fa abbondante uso di pesticidi non è l'unico modo di nutrire una popolazione crescente: secondo i dati raccolti dagli studiosi, l'agricoltura ecologica e organica, figlia della geen economy, può tranquillamente fornire agli europei una dieta salutare e nel contempo rispondere alle esigenze di combattere il cambiamento climatico, eliminando gradualmente i pesticidi e salvaguardando la biodiversità. LA QUESTIONE DELLO SPRECO DEL CIBO Anche perché bisogna tenere conto di un dato aggiuntivo: secondo un report della Comunità Europea del 2016, ogni anno gettiamo circa 88 milioni di tonnellate di cibo, per un costo complessivo di 143 miliardi di euro. Se dunque le colture intensive sono effettivamente in grado di fornire una produzione maggiore, è però vero che non c'è bisogno di un surplus. Inoltre, è un fatto noto alla comunità scientifica che agricoltura e allevamenti green garantiscono un cibo nettamente più sano, con un impatto positivo sulla nostra salute e sul sistema sanitario nel suo complesso. Insomma, abbiamo solo da guadagnarci. Leggi anche: - Insetti decimati dai pesticidi: l'ecosistema perde pezzi - Cambiamenti climatici: vicini al punto di non ritorno per lo scioglimento dei ghiacci - Abbiamo 12 anni per fermare il surriscaldamento globale
Lunedì 4 Novembre 2024
ArchivioL'agricoltura green contro la fame nel mondo