
Il manifesto di Centopercentoanimalisti
Padova, 3 febbraio 2017 - "Nell’ambito della depravazione del gusto, e delle speculazioni basate sulle mode, da un po’ di tempo è arrivato in Italia il caffé Kopi Luwak, chiamato anche “caffé defecato”. Un caffé con aroma particolare, che al bar viene a costare 10 euro la tazzina". E' quanto sostiene, in una nota, l'organizzazione Centopercentoanimalisti.
"La sua produzione causa sofferenze e morte a migliaia di piccoli animali. Per ottenerlo, vengono date da mangiare allo zibetto delle palme i frutti della pianta; lo zibetto digerisce la drupa, ma non i semi, che, dopo una permanenza nell’intestino, vengono espulsi con le feci: e, a quanto sembra, acquisisce così un aroma particolare.
Il frutto del caffé fa parte della dieta naturale dell’animale: ma la percentuale raccolta da zibetti liberi, è minima. Il resto viene da animali catturati, chiusi a vita in gabbie minuscole, costretti a mangiare solo quello tanto che impazziscono per l’eccesso di caffeina. La mortalità negli “allevamenti” è altissima, tanto che la cattura sta mettendo a rischio l’esistenza di alcune sottospecie. Questo avviene in Indonesia, e il maggior esportatore internazionale, Tony Wild, ha di recente rotto i contratti con i produttori e avviato una campagna di informazione contro questa pratica crudele. Così prosegue la nota di Centopercentoanimalisti.
"Ma non tutti hanno gli stessi scrupoli: da noi continua ad importarlo una ditta che ha base presso un bar nel centro di Padova. Per 10 euro la tazzina viene venduta la vita, la sofferenza, la distruzione di una specie animale. Centopercentoanimalisti invita a boicottare il bar, non solo per il caffé defecato, ma per qualsiasi altra consumazione. Chi ama gli animali non finanzia la loro sofferenza", si legge ancora nel documento. Nella notte tra il 2 e 3 febbraio, militanti del Movimento Centopercentoanimalisti hanno attaccato locandine eloquenti in tutta la zona e sulle vetrine del bar e all’ingresso della sede dell’APPE. Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net