Roma, 5 maggio 2016 - Un gatto per amico. E per portafortuna. Oggi il Tribunale di Rovigo, in composizione monocratica, ha assolto Paolo Mocavero per i reati di deturpamento e imbrattamento di bene immobile (art. 639, comma 2, cp) e di minaccia (art. 612 cp). Paolo Mocavero era assistito dall’avvocato Marco Cinetto del foro di Padova e dal dottor Marco Destro del foro di Venezia.
I fatti contestati all’imputato risalivano al novembre 2010 e al febbraio 2011. L’accusa, sostenuta dalla querela degli esponenti di Federcaccia, affermava che l’imputato avesse, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, imbrattato la sede della Federcaccia Rovigo e affisso sulla stessa striscioni e manifesti dal contenuto intimidatorio.
Il pm aveva chiesto la condanna di Paolo Mocavero a 3 mesi di reclusione e a 3.000 euro di multa. Il Tribunale di Rovigo, invece, ha decretato che tali fatti non sussistono ed ha prosciolto con formula piena Paolo Mocavero. La Federcaccia, che aveva querelato Mocavero dando così avvio al processo, non si è costituita parte civile nel processo. Durante le indagini fu perquisita a lungo, cinque ore, la casa di Mocavero.
La sentenza ha stabilito l’infondatezza della perquisizione e del sequestro allora compiuto. "Si tratta di un enorme successo per Paolo Mocavero e Centopercentoanimalisti perché toglie ogni tipo di ombra sulle azioni intraprese dal Movimento. Chiunque si ostinerà ad addebitare tali fatti insussistenti a Paolo Mocavero e al Movimento Centopercentoanimalisti commetterà perciò i reati di calunnia e diffamazione", recita una nota del gruppo. Episodio singolare da segnalare: un gatto rosso ha seguito il leader di Centopercentoanimalisti fino al suo ingresso in tribunale. E, poi da lontano, ha dato il suo sostegno. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]