Giovedì 14 Novembre 2024

Botte sul muso al cavallo al maneggio. Lav annuncia denuncia

Il video delle percosse è stato trasmesso da Striscia la Notizia e Lega antivivisezione ha già fatto sapere che non intende accontentarsi delle scuse

Cavalli in un maneggio in una foto d'archivio Germogli

Cavalli in un maneggio in una foto d'archivio Germogli

Roma, 10 marzo 2017 - La LAV sporgerà denuncia per il  brutale maltrattamento a danno di un cavallo impiegato durante una lezione di salto a ostacoli in un maneggio di Capalbio (Grosseto), segnalato in un servizio TV di Edoardo Stoppa, a Striscia la notizia. E' quanto riferisce una nota della Lega antivivisezione.

Il servizio TV è stato trasmesso martedì 7 marzo (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/metodi-educativi-particolari_27827.shtml). L’animale evitava l’ostacolo disarcionando l’allieva che lo montava, e subito dopo veniva frustato sul collo e sul muso con ben 13 colpi inferti con grande violenza, mentre l’istruttrice esortava la ragazzina a punire il cavallo, gridando ad ogni colpo “giusto!”.

Intervistata da Stoppa, l’istruttrice cercava prima di giustificare quel comportamento addossando la colpa al cavallo, che a suo dire avrebbe avuto l’intenzione di far deliberatamente del male all’allieva, e in seguito, ha ammesso di adottare quel sistema di punizione fisica, anche se non sempre. Pure il padre dell’istruttrice, intervenuto per scacciare la troupe, dichiarava davanti alle telecamere che è “giusta” quella condotta perché “fanno scuola”.

“Casi come questo, che fortunatamente qualche volta vengono a galla, fanno luce su abitudini assai diffuse nel mondo equestre, molto più di quanto si possa immaginare - dichiara Nadia Zurlo, responsabile Area Equidi della LAV - La gente non conosce a quali pratiche siano sottoposti i cavalli utilizzati nella varie discipline equestri, perché si ha l’idea che l’atto del montare sulla schiena di questi animali sia naturale, e anzi, sia la conseguenza di una forte relazione e di un rapporto di fiducia tra essere umano e cavallo. Invece è ora che si alzi quel velo che nasconde da sempre una realtà ben diversa, nonostante una facciata sempre molto accattivante, dove si finge che il protagonista, amato e rispettato, sia il cavallo. Eppure questo cosiddetto sport consente l’uso di imboccature, speroni, frustini, finimenti coercitivi e dolorosi; i maneggi e le varie scuole sono spesso zone franche, dove i regolamenti degli enti e delle federazioni sportive nulla o troppo poco possono contro abusi e percosse. Per non parlare dei metodi di addestramento utilizzati sui poveri cavalli, che diventano corpi pronti all’obbedienza, ma senza più anima e senza più la capacità di prendere decisioni autonome. E quando, come nel caso del cavallo di Capalbio, l’animale ha il coraggio di dire “no” e rifiuta di fare quanto richiesto, viene punito con incredibile violenza. È triste e orribile pensare che l’allieva, una ragazzina, abbia commesso un gesto simile, ma che soprattutto sia considerato come giusto e normale in quel mondo di “amanti dei cavalli”.

"L’istruttrice ha promesso a Edoardo Stoppa che non picchierà più i cavalli. Purtroppo per lei questo non ci basterà: sporgeremo denuncia attraverso il nostro Ufficio Legale affinché sia valutata la sua posizione e la sua eventuale responsabilità penale. A nome di tutti i cavalli giornalmente abusati, deprivati, percossi, umiliati e sacrificati per uno “sport”. Così conclude la nota della LAV.

Il video di Striscia la Notizia:

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/metodi-educativi-particolari_27827.shtml