Lunedì 6 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Volkswagen, bufera emissioni: stop a vendita auto diesel in Usa. Washington: "Indagine penale"

Il titolo crolla in Borsa e chiude a -18,60%. Bruciati 12,9 miliardi di capitalizzazione. Scende in campo anche il governo tedesco. Aperta indagine penale negli Usa. Controlli estesi anche ad altre case automobilistiche

Volkswagen (LaPresse)

Francoforte, 21 settembre 2015 - Volkswagen nella bufera dopo lo scandalo emissioni che ha travolto i motori a gasolio del gruppo tedesco negli Stati Uniti. Il colosso di Wolfsburg ha bloccato vendite delle vetture diesel quattro cilindri dei brand Audi e Vw negli Usa, sulla scia dello scandalo sulla presunta manipolazione dei dati sulle emissioni.  "Posso confermare che le vendite sono state fermate", ha detto un portavoce. I modelli in questione rappresentano il 23% delle vendite di Volkswagen negli Stati Uniti in agosto. Tra gennaio e agosto, la società tedesca ha venduto quasi 240.000 auto negli Stati Uniti. Volkswagen sarebbe anche al centro di un'indagine penale, per lo violazione delle norme anti smog. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l'indagine riguarderebbe l'ammissione delle violazioni da parte della casa tedesca.

Il titolo Volkswagen è crollato sulla Borsa di Francoforte, arrivando a cedere oltre il 20% dopo pranzo, con picchi di -22%, peggior tracollo da ottobre 2008. Quindi la chisura, in lieve ripresa, a -18,60% a 132,2 euro per azione. Il crollo costa 12,9 miliardi di euro ai soci della casa automobilistica tedesca. Dai 76,24 miliardi di venerdì la capitalizzazione di borsa è scesa a 63,33 miliardi di euro.

I mercati sono preoccupati sia dal danno d'immagine che potrebbe subire Wolfsburg, sia per la multa da 18 miliardi di dollari che il colosso rischia di vedersi comminata negli Stati Uniti. Secondo l'agenzia Fitch, il rating 'A' con outlook stabile potrebbe finire "sotto pressione" se la crisi sulle presunte manipolazioni dovesse intensificarsi.

Un motore Volkswagen TDI Biturbo 2.0 (Reuters)SI MUOVE BERLINO - Nel frattempo, si muove anche il Governo tedesco. La vicenda Volkswagen "deve essere chiarita al più presto possibile", ha detto il vice-cancelliere tedesco e ministro dell'economia, Sigmar Gabriel. "Il made in Germany è sinonimo di qualità a livello mondiale ed è importante fare subito chiarezza", ha sottolineato. E ha aggiunto: "Capirete che siamo preoccupati che la giustamente eccellente reputazione dell'industria automobilistica tedesca, e in particolare di Volkswagen, soffra", ha aggiunto Gabriel.  In giornata dovrebbero incontrarsi il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, e Martin Winterkorn, a.d. di Volkswagen.

Berlino, intanto, ha chiesto alle case automobilistiche informazioni per accertare se siano coinvolte nello scandalo per la falsificazione dei dati sulle emissioni, cosa Volkswagen ha ammesso di avere fatto negli Stati Uniti.  "Ci aspettiamo dalle case produttrici informazioni affidabili, in modo che la Federal Motor Transport Authority o Kba possa indagare se manipolazioni analoghe si siano verificate in Germania o in Europa", ha detto un portavode del ministro dell'Ambiente tedesco Andreas Kuebler.  Secondo un portavoce del ministero dei Trasporti, non è ancora chiaro se ci siano state manipolazioni analoghe in Europa. Intanto, Bmw e Daimler fanno sapere di non avere indicazioni di essere nel mirino delle autorità americane.

Gli Stati Uniti hanno esteso l'indagine per violazione di norme anti-smog anche ad altre case automobilistiche. E' quanto rende noto l'Epa, l'agenzia federale Usa di protezione ambientale e a tutela della salute. Sarebbero già cominciati i test sui veicoli di altre case automobilistiche.