Domenica 6 Ottobre 2024

Vigili, Marino: non esclusi licenziamenti. Inps: noi pronti a controlli su assenze

Il sindaco di Roma: "Questo umilia il corpo della polizia locale". Salvini a Renzi: "Con Jobs Act fannulloni restano". Cgia: "Più malattie nel pubblico, ma meno giorni persi" INPS: "PRONTI A CONTROLLI SU ASSENZE"

Ignazio Marino entra in Campidoglio (Ansa)

Ignazio Marino entra in Campidoglio (Ansa)

Roma, 3 gennaio 2015 - "Con una percentuale che si avvicina al 90% credo sia difficile immaginare che sia casuale", ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sulla vicenda dell'assenza di massa dei vigili la sera del 31 dicembre. E su possibili licenziamenti Marino risponde: "Non lo escludo. Certamente però in questo momento non posso fare un'affermazione di questo tipo perchè bisogna con severità, ma non con astio e risentimento, controllare esattamente quello che è accaduto". 

"Credo questo umili il corpo della polizia locale, l'amministrazione e faccia fare una brutta figura alle tante persone che in Campidoglio ogni giorno di impegnano", ha continuato. "I vigili a Roma sono 6.200, e come numero complessivo sicuramente dovrebbero essere di più". Secondo Marino "deve cambiare il senso di responsabilità". "Possiamo introdurre qualsiasi tipo di regola, ma se non entriamo nella convinzione che fare servizio pubblico deve essere legato all'idea di responsabilità e di amore, in questo caso per la propria città, ogni regola può essere infranta. Insomma quello che dobbiamo recuperare in una città come Roma e anche nel nostro Paese è il senso di responsabilità e di servizio pubblico". 

SALVINI - '"Vigili assenti a Roma, linea dura del governo' dice Renzi. Ma se hanno tolto dal Jobs Act la possibilità di licenziare i fannulloni pubblici una settimana fa", ha commentato il segretario della Lega Salvini. "Questo tizio non e' normale... L'hashtag di Renzi ?Buon 2015? sarà vero solo se andrà a casa".

CGIA - E secondo quanto emerge da un monito della Cgia, nel settore pubblico ci si ammala più spesso, ma mediamente si perdono meno giorni di lavoro che nel settore privato. In base ai dati del 2012 i giorni di malattia medi registrati tra i lavoratori del pubblico impiego sono stati 16,72 (con 2,62 eventi per lavoratore), nel settore privato, invece, le assenze per malattia hanno toccato i 18,11 giorni (con un numero medio di eventi per lavoratore uguale a 2,08). Complessivamente, aggiunge lo studio della Cgia, sono stati 6 milioni i lavoratori dipendenti italiani che hanno registrato almeno un evento di malattia. Mediamente, ciascun lavoratore dipendente italiano si è ammalato 2,23 volte ed è rimasto a casa 17,71 giorni: complessivamente sono stati quasi 106 milioni i giorni di malattia persi durante tutto l'anno. Oltre il 30 per cento dei certificati medici che attestano l'impossibilità da parte di un operaio o di un impiegato di recarsi nel proprio posto di lavoro è stato presentato di lunedì. In altre parole, tra quelli che hanno presentato un certificato medico nel corso del 2012, quasi un lavoratore dipendente su 3 ha iniziato la malattia il primo giorno della settimana.