Lunedì 6 Gennaio 2025
GIUSEPPE TASSI
Tennis

Flavia e Roberta. Ecco il Paese che non si arrende

L’ITALIA che non ci sta a perdere, l’Italia che non si arrende ha oggi il volto di due magnifiche tenniste: Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Con le loro racchette, ma soprattutto con il carattere, la grinta, la volontà indomabile hanno scritto una storia di sport che è il paradigma della vita stessa: con i suoi alti e bassi, con le sofferenze profonde e le gioie esaltanti, le discese ardite e le risalite. Queste due mature ragazze pugliesi (Flavia 33 anni brindisina, Roberta 32 anni tarantina) si ritroveranno oggi in finale negli Open Usa, uno dei tornei del Grande Slam. Mai l’Italia aveva raggiunto un risultato così importante nella storia del tennis, mai l’America si era spellata le mani per due azzurre indomabili, capaci di andare oltre i loro stessi limiti.

FLAVIA ha piegato in due set la numero 2 del mondo, la piccola Simona Halep usando la racchetta come un fioretto, Roberta ha battuto in tre set in un match avventuroso come un romanzo d’appendice la numero 1 del mondo, Serena Williams, l’armadio di muscoli e talento che domina da anni il mondo del tennis e puntava a chiudere la catena magica del grande Slam, vincendo proprio il torneo di Flushing Meadows.

Compagne di doppio negli anni verdi, più volte vincitrici della Fed Cup (la Davis femminile), Pennetta e Vinci hanno toccato ieri il vertice più alto della loro carriera di singolariste. Sciolto il doppio storico con la Errani, Roberta si è ritrovata sola con se stessa, a misurare i limiti di un talento inespresso. L’intensità del match con la Williams ha avuto momenti da corrida, con tocchi d’artista e facce feroci, rincorse disperate e polmoni che scoppiano. Il volto della Vinci trasfigurato dalla fatica e le sue semplici parole dopo la gara («dedico la vittoria alla mia tenacia.Scusami Serena, questa era la mia giornata»)hanno conquistato il pubblico americano. E adesso lasciamoci chiamare Big Italy. Fa bene al cuore .