Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Orrori in Sud Sudan, Unicef: "Bambini stuprati, castrati e gettati nel fuoco"

E' la tremenda denuncia che fa il direttore dell'Unicef, Anthony Lake. Le vere vittime della guerra tra le forze governative del presidente Salva Kiir e i ribelli dell'ex vicepresidente Riek Machar

Bambini usati in guerra nel Sud Sudan, Unicef denuncia orribili torture ai più piccoli (Lapresse)

Bambini usati in guerra nel Sud Sudan, Unicef denuncia orribili torture ai più piccoli (Lapresse)

Juba, 19 giugno 2015  - Le parti in conflitto in Sud Sudan hanno commesso crimini orribili contro i bambini, quali stupri, castrazioni e sgozzamenti. "I sopravvissuti hanno raccontato di bambini castrati e lasciati morire dissanguati e di bambine di solo otto anni che hanno subito stupri di gruppo e poi sono state uccise - ha denunciato il direttore dell'Unicef, Anthony Lake - bambini legati insieme prima che i loro aggressori li sgozzassero... altri gettati in edifici dati alle fiamme"

Si stima siano decine di migliaia le persone morte nel conflitto in atto in Sud Sudan dal dicembre 2013 tra le forze governative del presidente Salva Kiir e i ribelli dell'ex vicepresidente Riek Machar, segnato da massacri di matrice etnica, stupri e uso di bambini soldato. Secondo l'Unicef, almeno 129 bambini sono stati uccisi il mese scorso nello Stato settentrionale di Unity, teatro dei combattimenti più sanguinosi della guerra in corso. 

"La violenza contro i bambini in Sud Sudan ha raggiunto un nuovo livello di brutalità - ha detto Lake - i bambini vengono anche costretti ad arruolarsi nei gruppi armati di entrambe le parti in conflitto in dimensioni allarmanti. Immaginate gli effetti psicologici e fisici su questi bambini non solo della violenza inflitta a loro ma anche della violenza che sono costretti a infliggere agli altri". 

Nei giorni scorsi, le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme per 250.000 bambini a rischio fame in Sud Sudan, dove due terzi dei 12 milioni di abitanti hanno bisogno di aiuti umanitari, di cui 4,5 milioni a rischio di grave insicurezza alimentare. "In nome dell'umanità questa violanza contro gli innocenti deve finire", ha concluso Lake.