In un articolo apparso sulla rivista Nano Letters, un team di ricercatori dell'Università Tsinghua (Pechino) ha spiegato in che modo è riuscito a sfruttare il grafene per creare una sorta di super seta.
IL GRAFENE, IN BREVE
Si tratta di un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio, scoperto quasi per caso nel 2004 durante una serie di esperimenti sulla grafite. Nonostante sia 200mila volte più sottile di un capello, il grafene concentra su di sé un mix di proprietà straordinarie, tra cui la flessibilità della plastica e la resistenza meccanica del diamante. A cui si aggiunge, inoltre, un'ottima conducibilità elettrica e termica. Non a caso negli ultimi anni lo troviamo al centro di esperimenti che spaziano in vari campi, sebbene le sue applicazioni industriali siano finora state frenate dai costi elevati.
BACHI DA SETA IN VERSIONE SPIDERMAN
Nel protocollo sperimentale dell'Università Tsinghua i bachi da seta sono stati nutriti con delle foglie di gelso imbevute di una particolare soluzione acquosa, contenente lo 0,2% di frammenti di grafene o nanotubi di carbonio. Durante la fase di metamorfosi del baco, i ricercatori hanno poi raccolto i bozzoli, accertando attraverso le analisi microscopiche e spettroscopiche che le nano particelle erano state inglobate nei filamenti setosi.
SETA A PROVA DI STRAPPO
Rispetto alla seta convenzionale, quella a base di grafene ha evidenziato una resistenza agli stress superiore del 50% e la capacità di condurre corrente elettrica. Uno degli aspetti più interessanti, dicono gli scienziati, è che il processo testato in laboratorio può essere replicato su larga scala, consentendo, in linea teorica, di produrre fibre in grandi quantità. Tuttavia, si legge nel report, rimangono da chiarire ancora diversi aspetti, non ultimo il modo in cui la dieta al grafene influisce sulla salute dei bachi.