Giovedì 21 Novembre 2024

Studiare all'aria aperta migliora le prospettive dei ragazzi

Uno studio analizza i benefici dell'apprendimento outdoor e traccia la linea per introdurlo nei programmi scolastici nazionali.

L'apprendimento outdoor porta grandi benefici educativi - foto Oleksiy Maksymenko / Alamy

L'apprendimento outdoor porta grandi benefici educativi - foto Oleksiy Maksymenko / Alamy

Se studi all'aperto impari meglio e vivi più sano. Lo spiega uno studio delle Plymouth University e Western Sydney University, i cui ricercatori hanno analizzato i benefici della scuola all'aria aperta sull'apprendimento dei ragazzi.
 
CAMBIARE LE COSE
Lo studio, emerso dopo la conferenza organizzata in collaborazione con la University of East London and Natural England e con i fondi dell'Economic and Social Research Council (ESRC), evidenzia come l'apprendimento svolto in ambienti naturali abbia effetti positivi non solo da un punto di vista educativo-culturale ma anche da quello del comportamento, competenze sociali, salute, benessere e capacità di resilienza e fiducia in se stessi.  
Ma l'analisi spiega anche come sia necessario implementare in modo formale questo metodo di scuola open air, altrimenti si rischia sempre di rimanere solo sul piano teorico. In un'epoca dominata dal carrierismo basato sul curriculum, da famiglie impegnate e dalla paura sociale, i bambini stanno perdendo la libertà di gioco e di esplorazione outdoor, cosa che limita le loro prospettive future.     
 
LE LINEE GUIDA
Il report indica quindi un modello di sviluppo di un sistema di apprendimento outdoor all'interno delle politiche educative nazionali. Sono cinque le conseguenze positive fondamentali di un approccio del genere sull'infanzia indicate dallo studio: miglioramento della salute e delle condizioni fisiche, una maggiore fiducia nel proprio ruolo all'interno della società, una capacità di apprendimento creativa e autonoma, una maggiore attenzione ai problemi globali e una più forte attitudine all'azione nella risoluzione dei problemi.  
Sue Waite, una degli autori dello studio, spiega che fino ad oggi questo tipo di educazione dipende dall'attitudine personale degli insegnanti e non da un programma condiviso: “L'attenzione dedicata ai successi accademici genera pressione sui docenti che li induce a stare in classe, facendo perdere ai ragazzi tante opportunità per crescere”.  
Questo report può essere uno dei primi passi verso una maggiore consapevolezza dei benefici dell'apprendimento outdoor e verso la sua attuazione pratica.