Mercoledì 22 Gennaio 2025
MARCO FRANCIA
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Tirreno Adriatico 2017, Sagan mostruoso a Fermo. La classifica

Nella tappa tra i muri della Marche, il Campione del Mondo ha dato spettacolo, battendo in volata Thibaut Pinot e Primoz Roglic. Alla Parigi-Nizza, l'attacco di Alberto Contador alla maglia gialla di Sergio Henao è fallito per appena 2"

Peter Sagan trionfa a Fermo (Tirreno Adriatico)

Fermo, 12 marzo 2017 – Chi è quel corridore capace di vincere tra le dune del Qatar e sui muri delle Fiandre, nelle volate del Tour e sugli strappi della Tirreno Adriatico 2017? Facile: Peter Sagan. Il fenomeno slovacco, campione d’Europa, del Mondo, dell’Universo, di tutto, ha regalato anche oggi, nella tappa più emozionante e meglio disegnata di questa edizione della Tirreno Adriatico, a sé stesso e a tutti gli appassionati di ciclismo, l’ennesimo capolavoro. L’ha fatto gestendosi, senza strafare, aggrappandosi con le unghie e con i denti al gruppetto che Nairo Quintana aveva selezionato sul terribile muro di Strada Reputolo e poi battendo in volata Pinot, Roglic, Thomas e Mollema sull’ultima rampa di giornata. Tutti uomini da classifica, come del resto Uran, Dumoulin, Quintana e Dennis, unici in grado di chiudere con lo stesso tempo del vincitore. Per Sagan si tratta della seconda vittoria in questa edizione della Tirreno Adriatico, dopo quella di venerdì a Montalto di Castro, la settima in carriera nella Corsa dei due mari. La più simile a quella odierna l’aveva ottenuta quattro anni fa, nella terribile frazione di Porto Sant’Elpidio, in cui lo slovacco sconfisse Purito Rodriguez e Vincenzo Nibali, che grazie a quell’azione vinse la sua seconda Tirreno in carriera. A proposito di Nibali: lo Squalo dello Stretto è arrivato al traguardo in tutta tranquillità a 3’32” dal vincitore, confermando la non splendida impressione fatta ieri. L’altro big italiano, Fabio Aru, non ha preso neppure il via, fermato da una febbre che rende meno preoccupante il rovescio di ieri.

Il miglior azzurro in classifica generale rimane Domenico Pozzovivo, appena fuori dalla top ten a 2’03” dalla maglia azzurra Nairo Quintana. Il colombiano, brillantissimo anche oggi, ha fatto il vuoto sulle rampre di Strada Reputolo, per poi accontentarsi di gestire la situazione nel finale. Anche perché il suo vantaggio sul più diretto inseguitore è quasi raddoppiato: visto il ritiro di Adam Yates, fermato da problemi gastroenterici, al secondo posto della generale è salito Thibaut Pinot, piazzato di giornata alle spalle di Sagan e staccato di 50” da Quintana. Alle spalle del transalpino, la classifica è cortissima, con sette corridori divisi da appena 30”: nell’ordine, Dennis, Roglic, Dumoulin, Thomas, Uran, Castroviejo e Mollema. La tappa di domani, da Ascoli Piceno a Civitanova Marche, dovrebbe sorridere ai velocisti e quindi lasciare tutto invariato in generale, in attesa della cronometro di martedì a San Benedetto del Tronto.

TIRRENO ADRIATICO_21236600_183306
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PARIGI-NIZZA: CONTADOR CI PROVA, MA ALLA FINE VINCE HENAO – Non ci voleva la palla di vetro per prevedere l’andamento dell’ultima tappa della Parigi-Nizza: Alberto Contador all’attacco per recuperare i 31” di ritardo da Sergio Henao e il colombiano a inseguire. Il Pistolero ha mantenuto le attese, attaccando a 50 km dal traguardo e staccando sia Henao che Dan Martin, che lo precedeva in generale di un secondo. Gli unici capaci di tenere il ritmo dello scalatore della Trek-Segafredo sono state i due connazionali Marc Soler e David De La Cruz, costretti a non collaborare per ragioni di squadra e di convenienza. Il primo ad attaccare è stato il giovane scalatore della Movistar, ripresa da Contador nella discesa del Col d’Eze, ma a muoversi meglio è stato il portacolori della QuickStep-Floors, capace di imporsi nella volata a due sulla Promenade des Anglais e di “scippare” a Contador quel 4” di abbuono che gli avrebbero permesso di vincere la corsa. Per appena 2”, la maglia gialla è rimasta sulle spalle di Sergio Henao. Il corridore del Team Sky, trascinato nel finale dalla Bahrain Merida di Sonny Colbrelli (vincitore della volata dei battuti), è dunque tornato ad altissimi livelli, dopo la rovinosa caduta che lo vide protagonista assieme a Nibali nella discesa di Vista Chinesa a Rio de Janeiro.