Lo sgombero a Roma (Ansa)
Roma, 26 agosto 2017 - A due giorni dallo sgombero dello stabile occupato in piazza Indipendenza a Roma non si placano le polemiche sugli scontri tra forze dell'ordine e rifugiati. A prendere la parola oggi è il segretario di Stato Stato Vaticano Pietro Parolin. "Quelle immagini non possono che provocare sconcerto e dolore, soprattutto dalla violenza che si è manifestata. E la violenza non è accettabile da nessuna parte", ha commentato a margine del meeting di Cl a Rimini. Lo sgombero - in cui le forze dell'ordine hanno usato cannoni ad acqua per disperdere gli occupanti e questi, in risposta, hanno lanciato bombole del gas dalle finestre contro gli agenti - è diventato un caso politico, con scontri verbali che ieri hanno spaccato i partiti. Al centro della polemica la frase in un audio di un funzionario che dice ai suoi uomini, "spaccategli un braccio". Intanto sono scesi in piazza, nella Capitale, i movimenti per la casa. Il corteo, partito da piazza Esquilino è approdato in piazza Venezia, dova ha improvvisato un sit in..
APERTA INCHIESTA - La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta "su quanto avveniva all'interno dell'immobile occupato in via Curtatone a Roma", sgomberato due giorni fa. In particolare i magistrati intendono fare luce sulle modalità dell'occupazione dopo che nello stabile sono state rinvenute ricevute, forse di "affitti" pagati che farebbero ipotizzare l'esistenza di un racket, e anche un pc usato per confezionare badge da distribuire agli occupanti.
PAROLIN - Violenza inaccettabile, dice dunque Parolin. "Però - conclude - credo che, da quello che ho visto e da quello che ho letto, ci sia la possibilità di fare le cose un pò meglio, fare le cose bene, perché ci sono le regole. Adesso, per esempio, ho visto che ci sarà questo impegno a trovare per queste persone delle abitazioni alternative prima di arrivare a questi estremi. Io penso che se c'è buona volontà si possono trovare le soluzioni senza arrivare a queste manifestazioni così spiacevoli".
MANIFESTAZIONE - "Siamo 5 mila, siamo tanti e stanno arrivando anche altre persone per ribadire che la casa è un diritto". A comunicarlo dal carro di testa gli organizzatori del corteo degli ex sgomberati dallo stabile di via Curtatone, la manifestazione partita da piazza Esquilino e conclusa a piazza Madonna di Loreto, ai piedi del Campidoglio. Una prova del nove anche per le nuove fioriere anti-Isis. In largo Corrado Ricci e all'inizio dei Fori ci sono le barriere che il Campidoglio ha installato dopo l'attentato di Barcellona, che non sono state di ostacolo al corteo anti sgomberi che procedeva verso piazza Venezia.
Una casa Roma è il sogno di tutti: "Vogliamo vivere come i romani, sotto una casa, sotto una doccia, con un bagno, con un medico, con un maestro". Lo slogan scandito da un gruppo di eritrei e somali reduci dal violento sgombero di Piazza Indipendenza di due giorni fa. "Vogliamo una casa, i nostri giocattoli, da giorni dormiamo in strada". A prendere la parola al megafono sono alcuni bimbi che abitavano nel palazzo di via Curtatone. Uno di loro ha ricordato i cinque giorni in cui è rimasto all'interno dell'edificio dopo lo sgombero: "Ci hanno rinchiusi per giorni senza poter uscire per andare al parco né stare alla luce. Così non si fa, vergogna, vergogna". Poi ai Fori Imperiali il corteo è diventato sit in improvvisato. "Noi da qui senza risposta non ci si sposta" è lo slogan che ripetono dopo aver chiesto di raggiungere piazza dei Santi Apostoli, per essere ricevuti da Prefettura e Comune e ottenere la riapertura del tavolo sul proprio futuro.
RAGGI AL MARE - La sindaca Virginia Raggi sorpresa al mare per alcune foto postate su Facebook scattate ad Ardea. Scoppia la polemica, Pedica del Pd: "Il clima a Roma si fa incandescente per l'emergenza casa e Raggi che fa? Un bel selfie al mare"