Torino, 19 gennaio 2016 - A volte il mercato ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Che Paul Pogba piaccia (e non poco) alle big d’Europa è cosa risaputa. Le possibilità che il francese possa lasciare già a gennaio Torino però sono minime, uno «zero virgola». Proprio quello «zero virgola» pennella suggestioni tutt’altro che inverosimili.
«Colpa» della Fifa che costringerà il Real a restare a guardare gli altri fino all’estate del 2017. E allora non è escluso che Florentino Perez (su pressing tambureggiante di Zidane) possa bussare alla porta della Juve, anticipando la concorrenza con un’offerta indecente: 100 milioni più un giocatore a scelta fra Isco e Kroos. La risposta a quel punto non sarebbe scontata. L’alone di «incedibilità» sul polpo vacillerebbe.
Ai piani alti di corso Galileo Ferraris almeno ci penserebbero sopra, perché al netto dell’asta che si scatenerà a partire da giugno fra Barcellona, Manchester City e Psg, nessuno potrebbe pareggiare una proposta simile. La discriminante? Non proprio banale: nel caso dovesse concretizzarsi l’operazione, né Pogba né tantomeno Isco e Kroos potrebbero giocare in Champions. Non proprio un dettaglio irrilevante, perché Allegri considera il numero dieci francese una pedina fondamentale della sua Juve, sempre a caccia di un top player.
Non compreranno per il gusto di farlo e se non dovesse arrivare Gundogan, la società continuerebbe a lavorare sui giovani (ieri Rolando Mandragora ha svolto le visite mediche a Torino, resterà a Pescara fino a giugno, poi dovrebbe vestire bianconero).
Intanto a Vinovo sono concentrati sul campo. Non molleranno nulla. Proveranno a prendersi tutto, anche la Coppa Italia. Come nella passata stagione. Domani sera all’Olimpico contro la Lazio, seppur diversa negli uomini (turnover ragionato), sarà Juve vera, da battaglia, sul pezzo. Si presenterà a Roma con il coltello fra i denti, con in testa un solo obiettivo: passare il turno. Allegri era stato chiaro prima di affrontare il Toro negli ottavi di Tim Cup: «Vogliamo arrivare in fondo, perché è dal 1959/60 che la Juve non ne vince due di seguito».
Come è capitato nel derby dovrebbe toccare a Zaza-Morata, la coppia che proverà a scardinare la difesa della Lazio: il lucano e lo spagnolo, con quest’ultimo a caccia di un gol che manca dal 4 ottobre scorso, un’eternità per quello il presidente Agnelli aveva etichettato come l’uomo più decisivo dell’ultima Champions, quello che aveva trascinato a suon di gol la Juve a Berlino.