Martedì 26 Novembre 2024
LORENZO BALETTI
Sport

Il Leicester di Ranieri è campione d'Inghilterra

Il tecnico vince il titolo in Inghilterra con la Cenerentola Leicester: vola a Roma per salutare la mamma di 96 anni poi la festa VIDEO / L'esplosione di gioia nei pub

Leicester campione, la festa dei tifosi (Ansa)

Leicester campione, la festa dei tifosi (Ansa)

Roma, 3 maggio 2016 - Sono le 22.55 di un lunedì 2 maggio che rimarrà nella storia dello sport: il Leicester è campione d’Inghilterra al termine di una giornata folle, dalle mille emozioni e le mille rivoluzioni. Ranieri in volo tra Roma e l’Inghilterra per andare a trovare la mamma, il popolo di Leicester col fiato sospeso davanti alla tv, l’Italia e l’Inghilterra a pregare per vedere il sogno diventare realtà. E poi non lamentiamoci, anzi da oggi possiamo riderci ancora più su, se in giro per il mondo ci danno dei “mammoni“. Perchè se anche l’italiano più famoso del momento, Claudio Ranieri, rischia di rinunciare alla festa di uno storico scudetto in Premier League con il suo Leicester, pur di andare a visitare la mamma in Italia, vuol dire che per lui non c’è davvero niente di più importante al mondo. "Se avessi vinto questo all'inizio della mia carriera, forse avrei potuto dimenticarlo. Ma ora sono vecchio e posso ricordarlo", le prime dichiarazioni del tecnico dopo il trionfo.    PRIMA LA MAMMA - La mamma è sempre la mamma, la Premier è sempre la Premier. Ma il richiamo di un pranzo in famiglia è troppo forte, soprattutto se la mamma ha 96 anni: "Non guarderò Chelsea-Tottenham, sarò in volo di ritorno dall’Italia all’Inghilterra perchè voglio tornare a casa per pranzare con mia mamma" diceva domenica Ranieri, subito dopo il pareggio 1-1 contro il Manchester United a Old Trafford che portava il Leicester a otto punti di vantaggio sul Tottenham. Apriti cielo. I giornali inglesi si sono affrettati a titolare “Mamma Mia“ su tutte le prime pagine, mentre Ranieri si rifiutava di indicare ora e luogo di quello che in poche ore era diventato il pranzo più famoso del mondo. Una storia che abbellisce ancora di più una favola, quella del Leicester, culminata ieri con una vittoria storica della Premier League. Storica sotto mille punti di vista, non solo sportivi ma anche umani e sociali. E’ il trionfo della semplicità, alla faccia delle campagne acquisti da centinaia di milioni di euro di City, United, Arsenal e compagnia.  Sarebbe bastato un pareggio tra Chelsea e Tottenham a Stamford Bridge, proprio nello stadio che è stato di Ranieri per quattro stagioni dal 2000 al 2004, e che ha spinto il Chelsea ancora di più, con tanto di cori del Leicester da parte dei tifosi Blues, e cartelloni sugli spalti che recitavano "Per favore, facciamolo per Ranieri". Così è accaduto, un 2-2 spettacolare, una rimonta folle da parte del Chelsea che è passato in svantaggio 2-0 per poi riprendere il Tottenham a dieci minuti dalla fine.    E’ stato troppo bello: Ranieri che torna a Roma per vedere la mamma, il ritorno nella notte a Leicester magari raggiungendo, prima del fischio finale, i suoi ragazzi tutti riuniti a casa di Vardy a vedere la partita. E pazienza se Lineker, ex stella del calcio inglese, si era già affrettato a twittare: "Meglio festeggiare giocando a casa propria".  Tra l’altro, entusiasmo degli inglesi a parte, non è neanche la prima volta che uno sportivo italiano si rende protagonista di un gesto simile, affidandosi agli affetti materni nel momento più importante. Sempre in Inghilterra, quando Capello ricopriva il ruolo di ct, Fabio si era assentato per qualche giorno pur di andare a trovare la madre a casa, e festeggiare il compleanno a Venezia. Per la gioia dei tabloid che si divertivano addirittura a parlare di virilità italiana andata in fumo, e di “Italian Stallion“ in pensione.    Dalla mamma alla nonna, il passo è stato invece breve per Alessandro Florenzi che per festeggiare il gol del 2-0 al Cagliari a settembre 2014, si era arrampicato sui gradini dell’Olimpico per andare ad abbracciare la nonna in tribuna.  Un abbraccio come quello che ieri l’Italia, l’Inghilterra, e tutto il mondo sportivo, hanno dato a Ranieri: l’eroe semplice che nel giorno più importante della sua vita ha scelto la mamma.