Bologna, 19 settembre 2017 – Da un lato Roberto Donadoni può sorridere per la prestazione di un Bologna gagliardo e volitivo, dall’altro Luciano Spalletti dovrà mettersi al lavoro per trovare maggior qualità in fase di possesso palla. Le analisi dei due allenatori nel post partita. Bologna-Inter, i nerazzurri tremano. Icardi li salva: 1-1
Spalletti punta il dito sulla lentezza delle manovra, non fluida come in altre circostanze: “Queste partite non dobbiamo subirle, cosa che è successo nel primo tempo – ha ammesso - La partita dobbiamo sempre farla noi, loro sono stati bravi a pressarci e noi non siamo riusciti a trovare sbocchi. Si è insistito troppo nel palleggio centrale, se la palla gira così lentamente diventa difficile. Incidente di percorso? No, non c’è niente di scontato nel calcio, abbiamo toccato con mano la realtà e ora si cercherà di fare qualcosa di più perché ci chiamiamo Inter. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, però è mancata sempre un po’ di qualità. Le intenzioni si sono viste. A volte ci piace assumere la posizione comoda, che vuol dire sfilarsi dalla zona velenosa dove gli avversari ti vengono a prendere. Ci serve un po’ più di faccia tosta quando si gioca a calcio”. Decisamente soddisfatto Roberto Donadoni. Il tecnico rossoblù ha analizzato la partita ai microfoni di Sky, con un pizzico di rammarico per una vittoria meritata, ma sfumata: “Sono contento per quello che hanno fatto i ragazzi, mettendo in difficoltà una grande squadra come l’Inter – ha affermato - Peccato per il risultato, queste sono partite in cui è giusto portare a casa i tre punti. Queste prestazioni, però, ci indicano la strada giusta da seguire per il futuro e ora non dobbiamo scendere di intensità. Questa partita ci deve dare consapevolezza, e mi aspetto che da ora in avanti ci sia sempre questa intensità. Il Rigore? E’ arrivato in maniera ingenua, è giusto non discutere e accettare, spero che queste situazioni vengano valutate allo stesso modo anche in situazioni opposte. E’ stato un episodio al limite in cui diventa difficile dire sì è rigore”.