Zagabria (Croazia) 26 novembre 2017 – Giusto il tempo di recuperare le forze dopo il successo ottenuto contro la Romania, che l’Italbasket deve già tornare in campo per l’ultimo match della finestra di novembre delle qualificazioni ai Mondiali del 2019. Alle 18 (diretta su Sky Sport HD), alla Drazen Petrovic Arena di Zagabria, gli azzurri affronteranno la Croazia che nel match d’esordio è stata sconfitta 68-61 dall’Olanda. La novità principale dello scacchiere azzurro rispetto al match contro la Romania è l’inserimento nei 12 a referto di Brian Sacchetti che farà il suo esordio assoluto in Nazionale e che prenderà il posto di Antonio Iannuzzi. Un passo avanti sul piano tecnico e dell’atteggiamento, amore per la maglia e azzeramento dei cali di tensione che venerdì hanno rischiato di costar cari sono le richieste del ct Meo Sacchetti a cui non è piaciuta la sufficienza mostrata dalla squadra nel secondo tempo di Italia-Romania e che ha inviato i ragazzi a non sottovalutare un avversario ferito dopo il passo falso contro l’Olanda: “La sufficienza è una malattia che può uccidere. Mi aspettavo la tensione all’inizio ma non di certo il rilassamento finale. Torno a dire che tutti i giocatori devono fare un passo in avanti a livello internazionale; fare un tiro nel proprio club e farlo con la Nazionale non è la stessa cosa. Possiamo fare di meglio perché abbiamo le possibilità per farlo. Ho un rammarico: mi dispiace non aver potuto dare spazio a Iannuzzi perché lo avrebbe meritato ma nel finale le cose si sono complicate e non c’è stata occasione. Ho visto la partita tra Paesi Bassi e Croazia – ha spiegato Sacchetti – e devo dire che i padroni di casa hanno giocato un basket molto fisico e intenso non lasciando spazi ai croati. Domani vorranno rifarsi e il fatto di giocare in trasferta in un’arena come questa è di per sé un ostacolo. Non dovremo avere amnesie e non dovremo dare nulla per scontato. In caso contrario incapperemmo di nuovo negli stessi errori visti contro la Romania. La mia squadra ideale è sfrontata e con la voglia di tuffarsi su ogni pallone. E poi vorrei che i miei giocatori trasmettessero all’esterno l’amore per questa maglia, lo stesso che ho visto nei tanti bambini che sono venuti a vederci a Torino”. Ora tocca alla squadra dare sul campo una risposta concreta.
BasketQualificazioni mondiali basket 2019, è il giorno di Croazia-Italia