Roma, 9 agosto 2017 - C’erano una volta Pietro Mennea, Sara Simeoni e Alberto Cova. E poi Panetta e Antibo, Mori l’ostacolista e Fiona May, passando per la maratona di Gelindo Bordin e la marcia di Damilano e Schwazer. C’erano una volta estati che raccontavano piccole grandi storie azzurre. L’Italia certo non era una super potenza di piste, pedane e strade. Eppure, produceva le sue eccellenze, celebrando scuole di rara qualità (non si può dimenticare il professor Vittori, per dire). Adesso, senza pretendere di individuare colpevoli, è difficilissimo scovare una maglia azzurra nelle finali del mondiale londinese. Era già successo alla Olimpiade di Rio e non solo in Brasile. Nel frattempo prendono medaglie polacchi e ungheresi, venezuelane e colombiane, rappresentanti di isolette e di angoli del pianeta ignoti ai più. Bella cosa, per carità, per l’atletica, che si conferma unica disciplina autenticamente universale. Peccato, però, che su quella mappa l’Italia sia dolorosamente sparita. O quasi.
Il programma di giovedì 10 agosto
Mondiali atletica 2017, programma del 9 agosto e orari tv
Scrivo “quasi” perché ci resta sempre l’estremo ancoraggio: la famiglia! Cosa sarebbe il Bel (si fa per dire) Paese senza la famiglia? E allora magari non è un caso che il promettente Filippo Tortu, stasera ai blocchi di partenza nella semifinale dei 200 metri, sia allenato dal genitore. Così come Gimbo Tamberi si affida alle cure tecniche del padre, che ha preso sotto tutela anche Alessia Trost, la ragazza dell’alto femminile. Vado con ordine. Tortu questa sera dovrebbe fare un miracolo... alla Mennea per entrare in finale sui 200. Gli servirebbe un tempo che il giovanotto forse ha nelle gambe ma che ancora non ha ottenuto, qualcosa intorno ai 20”20. Ci riuscirà, in futuro, perché possiede un talento vero: ma questo mondiale arriva troppo presto per lui.
Programma e risultati di martedì 8 agosto
Alessia Trost affronterà le qualificazioni domani. A Rio per un eccesso di ansia buttò via una medaglia ampiamente alla sua portata. Da allora ha cambiato tutto, ha messo le sue risorse a disposizione di Tamberi senior. L’alto non perdona i cedimenti emotivi. La Trost ha i numeri per lottare per il podio, questo sì. Quanto a Tamberi junior, la sua storia ha la suggestione del romanzo di cappa e spada. L’urlo di dolore che venne a spezzare il suo sogno olimpico ha colpito al cuore la gente. Il laborioso tentativo di ricostruzione merita di essere seguito con la simpatia che si deve all’eroe ferito. Onestamente, risulta quasi impossibile immaginare Gimbo sul podio: ancora è lontano dalle misure che garantiranno le medaglie. Nelle qualificazioni scopriremo qualcosa di più sul suo conto. Per la medaglia italiana, meglio puntare su Antonella Palmisano nella 20 chilometri di marcia, nella mattinata di domenica.