Mercoledì 25 Dicembre 2024
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Mondiali atletica 2017, orari. Quando vedere Usain Bolt (e dove) in finale

Il canto del cigno del re della velocità: ecco orari e diretta tv della finale Il programma di domenica 6 agosto Mondiali atletica 2017, programma. Da Bolt a Tamberi, gli orari tv Mondiali di atletica 2017, medagliere e risultati del 4 agosto

Usain Bolt dopo essersi qualificato per la finale dei 100 metri (Lapresse)

Londra, 5 agosto 2017 - E' la notte magica di Usain Bolt ai Mondiali di Atletica 2017. Si scrive la storia, a Londra, sulla stessa pista dove più o meno 5 anni fa la leggenda della velocità portò a casa tre medaglie d'oro: nei 100 metri piani, nei 200 e in staffetta. Oggi il 31enne Usain è al canto del cigno: staffetta a parte, quella di stasera sarà probabilmente la sua ultima gara in una rassegna di questo livello. Ha scelto i 100 metri, Bolt, nonostante anche nelle batterie di ieri il suo lanciato lasci pensare che nei 200 l'oro sarebbe stato forse più facile. Passato il turno ieri con il tempo di 10'07, senza aver faticato, ma nemmeno brillato, il fenomeno giamaicano è sceso in pista nella terza semifinale conquistando l'accesso alla finale con il tempo di 9"98 alle spalle dell'americano Christian Coleman, vincitore in 9.97. 

Il programma di domenica 6 agosto

Il re della velocità nell'ultima sfida che lo attende se la dovrà vedere anche con l'americano Justin Gatlin e l'altro giamaicano Yohan Blake. L'orario da segnare, da programma ufficiale, è fissato alle 22.45

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Mondiali atletica 2017, programma. Da Bolt a Tamberi, gli orari tv

Mondiali di atletica 2017, medagliere e risultati del 4 agosto

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BOLT, ULTIMO ATTO - di LEO TURRINI

Sedici minuti e diciotto secondi. Non un istante in più. Non un attimo in meno. Sedici minuti e diciotto secondi: è il tempo totale trascorso da Usain Bolt sulle piste di Olimpiadi e mondiali tra il 2004, epoca del precoce debutto ad Atene, e il 2017. Nei 100 e nei 200. Fino a stasera.

Sedici minuti e diciotto secondi. Tra batterie, qualificazioni, semifinali, finali. Poco più di un quarto d’ora per cambiare la storia dell’atletica leggera, per riscriverla, per entrare tra le leggende dello sport planetario. Accanto a Muhammad Ali e a Pelé, per capirci.

Naturalmente non so come sarà l’ultimo atto, il capitolo dell’addio, il momento del congedo. Stasera, stadio olimpico di Londra. Finale dei 100 metri. Bolt exit nella terra della Brexit, ecco.

A occhio, riesce difficile immaginare che Usain il giamaicano possa essere sconfitto proprio dopo sedici minuti e diciotto secondi di gloria, proprio sui titoli di coda di una carriera epocale. Ma rammento a me stesso che lo sport ha le sue stranezze, sorprende come la vita e in fondo invecchiano anche gli eroi.

Bolt, per intenderci, non ha più nelle gambe i record. La schiena scricchiola, i muscoli sono affaticati. Non correrà mai più i 100 in 9”58, come gli vidi fare a Berlino nel 2009, in un altro mondiale. Ma stasera dovrebbe farcela anche impiegando tre decimi di troppo, rispetto a quel suo prodigioso limite.

Del resto, persino a prescindere dal verdetto londinese del 2017, da un pezzo Usain Bolt gareggia esclusivamente contro se stesso. Ha la consapevolezza di chi vive in una dimensione unica. Con le sue volate, ha sottratto l’atletica leggera alla maledizione del doping. Lui sempre ha superato i test e voglio ben sperare sia pulito davvero: scoprirlo tra i bari significherebbe alto tradimento.

Una volta, proprio al mondiale di Berlino, stavo in fila nel sotto passo dello stadio, dovevo raggiungere la sala stampa. Lui passo’ di lì e ridendo disse: siete dei perdenti, il futuro appartiene a chi sa essere veloce!

Ecco, nella allegria contagiosa del personaggio sta racchiusa, persino a insaputa del diretto interessato, una filosofia di vita. Si può essere eroi senza necessariamente prendersi troppo sul serio. Bolt è diventato Bolt perché mai ha rinnegato le radici giamaicane, l’approccio festoso alle quotidiane esigenze della competizione. Li ha sempre battuti tutti e forse li batterà ancora anche stasera anche se non soprattutto per questo, io credo. Sedici minuti e diciotto secondi. Poco più di un quarto d’ora per cambiare il mondo...

Usain Bolt
Usain Bolt