Londra, 4 agosto 2017 - Usain Bolt vince in scioltezza, ma senza impressionare, la sua batteria dei 100 metri, la sesta, ai Mondiali di atletica leggera 2017 a Londra, con il tempo di 10"07 e domani correrà in semifinale e finale. Neanche gli avversari hanno impressionato. Mohamed Farah si riconferma invece campione del mondo dei 10.000. La prima medaglia dei Mondiali di atletica leggera di Londra, è andata al beniamino di casa, che nel finale trova la forza di sprintare e di imporsi in 26'49"51, migliore prestazione mondiale dell'anno.
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Tra Usain Bolt e Mo Farah è comunque un inizio di Mondiale scintillante. Il pubblico londinese, dopo aver riversato una pioggia di "buu" a Justin Gatlin, ha dedicato un'ovazione al giamaicano, annunciato dallo speaker come la leggenda dell'atletica. Gara in rimonta per il Lampo, quinto ai 50 metri, ma davanti a rivali sul filo di lana. "E' stata una brutta volata, perché ho quasi inciampato uscendo dai blocchi. Sono i peggiori che abbia mai sperimentato, quasi mi hanno spinto indietro. La folla mi ha invece trascinato". Il migliore nel primo turno è stato il connazionale Julian Forte, unico a scendere sotto i 10" col personale a 9"99. Lo statunitense Coleman si è fermato a 10"01, l'ivoriano Meite a 10"02, il cinese Su a 10"03 come il britannico Prescod. Per Gatlin 10"05.
Mo Farah ha affrontato la finale diretta dei 10.000 a modo suo: nelle retrovie nei passaggi iniziali e poi via via a recuperare la testa del gruppo. Keniani, etiopi e ugandesi hanno scandito il ritmo, facendo quasi una cronometro a squadre, ma il britannico non si è staccato. Anzi, ha preso il comando a due giri dalla fine, scrutando gli avversari sul maxi schermo. Ai meno 300 si è toccato con Tanui, ma ha mantenuto la corda, stroncando i rivali sul rettilineo: 26'49"51 per mettersi al collo il sesto oro iridato della carriera. Argento all'ugandese Cheptegei, bronzo al keniano Tanui.
Eliminata l'azzurra Margherita Magnani, dodicesima nella terza batteria con 4'09"15, tre secondi oltre lo stagionale. Male anche l'altro italiano Kevin Ojiaku, atterrato a 7.82 nel lungo. Per entrare in finale sarebbero serviti dieci centimetri in più. Domani è il giorno della finale dei 100 (22.45 italiane, prima si assegnano i titoli di disco e lungo maschili e 10.000 femminili.