Roma, 8 marzo 2017 - Si fa perfino fatica a capire cosa voglia dire: Festa della donna. Non ha il carattere della galanteria, come sarebbe un rituale omaggio dell’uomo alla donna, tra corteggiamento e seduzione. Appare piuttosto una festa della liberazione della donna, un 25 aprile contro la dittatura del maschio. È una festa della vittoria sugli uomini, con riti che escludono i maschi, i quali faticano anche a trovare donne con cui intrattenersi in vacanza della propria. Ma cosa si festeggia? La superiorità della donna è acclarata e dimostrata, l’uomo è da tempo sopraffatto. Insistere è accanimento. Propongo di estendere la festa agli uomini: un armistizio. Agli uomini potrebbe convenire un 8 e mezzo, magari fuori orario, turni notturni. Anche per compensare l’abolizione silenziosa del 19 marzo, San Giuseppe, festa del papà.
Martedì 12 Novembre 2024
ArchivioArmistizio con le donne vittoriose