Lunedì 14 Aprile 2025

Salvò un sub in fondo al mare, Acerbi, il cavaliere-eroe, torna in sella

Ferdinando Acerbi

GENNAIO 2004: Ferdinando Acerbi, che gestisce un centro diving a Sharm-el-Sheik, accompagna un gruppo di subacquei esperti russi. Quando riemergono, ne manca uno. Ferdinando, un atleta perfetto con un passato nei Giochi olimpici e nei campionati mondiali ed europei di equitazione, si butta in acqua: trova il russo a ottanta metri in una situazione di stallo, a 40 gli dà il suo erogatore d’ossigeno di riserva, lo porta in superficie, lo soccorre e lo restituisce alla vita.  MA per lo sforzo inizia il suo incubo: finisce in una camera iperbarica, un’embolia gassosa ha colpito il suo midollo osseo e nonostante un incredibile recupero Ferdinando, che oggi ha 50 anni, sconta ancora disabilità di tipo motorio. Nella sua lunga riabilitazione matura due idee: fonda Henable, una cooperativa sociale che si occupa di trovare soluzioni digitali per risolvere o alleviare i problemi dei disabili e contemporaneamente, da atleta e cavaliere, mette a fuoco l’idea di tornare a partecipare ai Giochi, questa volta alle Paralimpiadi. L’obiettivo è Rio 2016. Acerbi, mentre lavora per coinvolgere atleti e federazioni nel suo impegno professionale a favore dei disabili, fa tutto il percorso necessario per qualificarsi e per mettersi a disposizione di una squadra che schiera atleti straordinari: e lui stesso è una delle punte di diamante, pur da esordiente, della squadra di equitazione.