Rio de Janeiro, 10 agosto 2016 - Purtroppo c'era di mezzo lo sceicco senza bandiera e comunque a questi tiratori italiani andrebbe eretto un monumento. Sul serio: con una carabina o un fucile in mano, i nostri eroi diventano irresistibili. O quasi. Ieri, piovoso pomeriggio carioca, a tinte fosche per la spedizione del Coni, tra i rimpianti di Fede, il collasso nervoso di Arianna Errigo e il flop degli sciabolatori. Ma ecco che da Prato, terra di Toscana, ti spunta non un cinese ma Marco Innocenti, classe 1978, specialità double Trap. E si mette al collo l'argento e dunque avevano ragione i suoi tecnici. Mi avevano detto alla vigilia dei Giochi: ah, non c'è gara nella quale noi non si possa andare a medaglia!
Ora, la storia di Innocenti ha pure il pregio della originalità. Mi spiego: tutti i suoi colleghi di nazionale indossano una divisa, chi fa il carabiniere, chi sta nell'Esercito eccetera. Invece Marco è un civile, lavora in una armeria, facciamo che è un soggetto tutto casa e bottega .
Da ieri vice campione olimpico, esattamente come l'amico suo Pellielo, il prode Innocenti aveva già alle spalle due partecipazioni ai Giochi. A Sydney era un ragazzo e fece ottavo. Ad Atene fu diciassettesimo. Qui a Rio, avesse vinto nessuno avrebbe gridato allo scandalo, perché la mira degna è della migliore tradizione italica. Ma c'era di mezzo, scrivevo all'inizio, lo sceicco senza bandiera.
Ce l'avete presente il Kuwait? Saddam Hussein nel 1990 si prese i pozzi di petrolio, ci fu una guerra e allora i kuwaitiani impararono a sparare. Più o meno è andata così e Fehaid Aldeehani si trasformò in tiratore perfetto. Un cecchino da double Trap. Senza bandiera, però: infatti il Cio ha accusato il governo locale di manipolare gli enti locali dello sport. Il caso ha portato all'esclusione del paese dal movimento olimpico. Niente bandiera, atleti ammessi solo a titolo individuale, come indipendenti. Lo sceicco sparacchiatore per protesta aveva minacciato di stare a casa e l'avesse fatto oggi Marco Innocenti festeggerebbe l'oro ma ci possiamo accontentare, ha pur sempre fatto meglio della Pellegrini e della Errigo.
Caravan petrol, bravo Marco e si faccia questo monumento ai nostri tiratori, grazie.