È STATA solo una rissa. Una rissa finita male. Una rissa innescata da una battuta idiota, come quasi tutte le risse. Se ne consumano a centinaia ogni giorno. Nelle discoteche, quando un approccio giudicato troppo diretto o volgare viene sanato a pugni da un maschio orgoglioso che nel difendere la “propria” ragazza in realtà difende narcisisticamente la propria, incerta, virilità.
NELLE PIAZZE, quando i giovani di bande diverse misurano a calci e a pugni la caratura della propria, presunta, identità. Negli stadi, dove ogni maledetta domenica viene messa in scena la metafora della guerra consentendo così uno sfogo tutto sommato controllato a un’aggressività sempre deprecabile ma in fondo naturale. Nelle strade, dove uno sguardo giudicato troppo insistente viene a volte vissuto come una sfida dichiarata. Una sfida da sanare col sangue. Siamo stati giovani tutti, e per quanto non tutti i giovani sentano il bisogno di misurare con i pugni la propria credibilità di uomini, tra i giovani (e oggi si viene considerati giovani fin oltre i quarant’anni) è tutto sommato frequente che la violenza prima o poi si sfoghi e che qualcuno si faccia male. Che ci scappi o meno il morto è, spesso, solo questione di sfortuna. Nessuna attenuante, naturalmente. Quando si dà luogo a una scazzottata è sempre buona norma pensare che le cose possano sfuggire di mano: pensare cioè di finire uccisi, o di uccidere. I fatti di Fermo a questo genere di dinamiche in fondo rispondono. Il razzismo è una sovrastruttura, una sovrastruttura come tante. Se invece di dire «scimmia africana» l’idiota di turno avesse detto «terrone», o «juventino di merda», o «comunista», o «fascista»... cosa sarebbe cambiato? L’aggressione verbale dell’ultrà Amedeo Mancini ha scatenato la reazione violenta del nigeriano Emmanuel Chidi Namdi, i due se le sono date di santa ragione, uno dei due è caduto in terra morto. Giusto, anzi, doveroso, che Mancini paghi per quel che ha fatto. È un idiota sfortunato, ma per la legge è comunque un omicida. Ma è chiaro che se il giovane nigeriano l’avesse colpito al capo con il paletto che secondo due testimoni ha divelto e con cui gli si è avventato contro, e se l’avesse ucciso, staremmo qui a raccontarci tutta un’altra storia. È stata solo una rissa. Una rissa finita male. Una rissa innescata da un idiota e pilotata dal Caso. Una rissa su cui si è innestata una sarabanda di esibizioni, di dichiarazioni e di sociologismi francamente degni di miglior causa.