Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Sinistra italiana, super folla. "Noi, alternativi all'happy days di Renzi"

A oltre 200 persone è stato negato l'ingresso al teatro Quirino di Roma per questioni di sicurezza. E fuori gli oratori tengono interventi-bis. Orfini replica: "Happy days era bello, come deve essere la sinistra"

Sinistra italiana:  Alfredo D'Attorre, Nicola Fratoianni e Stefano Fassina (Lapresse)

Sinistra italiana: Alfredo D'Attorre, Nicola Fratoianni e Stefano Fassina (Lapresse)

Roma, 7 novembre 2015 - Oggi al teatro Quirino di Roma, battesimo della Sinistra italiana. Al posto di una politica "inquietantemente controllata dal trasformismo" una "buona e coerente politica, spiega l'ex deputata Monica Gregori annunciando la costituzione della nuova compagine parlamentare che riunisce Sel, ex Pd ed ex parlamentari del M5s. Consulente economico sarà il premio Nobel Joseph Stiglitz.  Il nuovo gruppo - logo in rosso su fondo giallo - è composto da 31 deputati: i 25 di Sel e 6 ex Pd. Al Senato nascerà solo in un secondo momento la componente del gruppo Misto che avrà lo stesso nome e includerà i 7 di Sel, Mineo e due ex M5s.

TROPPA GENTE - L'affluenza è oltre le aspettative, e a circa 200 persone è stato negato l'accesso dai Vigili del fuoco per ragioni di sicurezza.  Una 'chiusura' bersagliata dai cori "bella ciao" e "vigili renziani". Così, per ovviare, all'esterno del teatro di sta tenendo una sorta di assemblea bis: in molti, tra questi Fassina, D'Attore e Scotto, stanno effettuando i loro interventi anche in strada.

FASSINA -  Siamo alternativi al "liberismo da happy days del segretario del Pd", esemplifica l'ex dem Stefano Fassina. E ancora: "Ci hanno accusato di fare il gioco della destra, non è così: il gioco della destra lo fa chi fa la destra con il jobs act, con l'intervento sulla scuola, con l'Italicum, con la riforma del Senato e della Rai. Noi siamo Sinistra italiana e abbiamo scelto un nome che rivendica una scelta di campo precisa", dice Stefano Fassina durante l'assemblea, rispondendo anche a Pier Luigi Bersani. "Oggi da palazzo Chigi tentano di depoliticizzare le amministrazioni comunali - continua Fassina - I comuni, dicono, devono tappare le buche, sono fuori dalla dialettica destra-sinistra, come ha detto qualche giorno fa un rampollo della borghesia romana aspirante sindaco. Non è così. Oggi le città sono il terreno di una sfida sociale prima ancora che politica. E voglio ringraziare Giorgio Airaudo, per la disponibilità a candidarsi a Torino".

 

Il mio intervento al Teatro Quirino di oggi.Vorrei, innanzitutto, ringraziare Sel, in particolare Niky Vendola e fare...

Posted by Stefano Fassina on Sabato 7 novembre 2015

LA REPLICA DI ORFINI - "Comunque Happy days era bellissimo. E divertente. Come deve essere la sinistra". Su Twitter, Matteo Orfini ha replicato così alle parole di Stefano Fassina che oggi al battesimo ufficiale ha segnato il distinguo di Sinistra italiana dal "liberismo da happy days del segretario del Pd" Renzi.

D'ATTORRE - "C'è almeno una decina di parlamentari del Pd che si sta interrogando - dice Alfredo D'Attorre, il più recente fuoriuscito - Li ho sentiti c'è una riflessione ancora in corso. mmagino ci siano in futuro altre adesioni. Soprattutto nei territori. Questa sala è piena di iscritti al Pd".  "Mi rivolgo a Bersani. Comprendo il suo tormento e il suo dolore che sono stati anche il mio, ma quelle cose giuste che lui dice di visione della società italiana, dobbiamo dircelo: nel Pd oggi sono impossibili - continua D'Attorre - Oggi qui  ci sono tantissime compagne e amici iscritti del Pd. E sarà sempre di più così. Stiamo prendendo atto che la battaglia che pensavamo di fare nel partito che abbiamo fondato per la radicalità della deriva renziana non è più possibile". "Sta nascendo qualcosa di nuovo - continua - c'è una nuova sigla ma soprattutto inizia un cammino, la costruzione della Sinistra. Non ci vogliamo rassegnare al fatto che l'Italia sia l'unico Paese in Europa in cui la sinistra viene cancellata". E osserva: "Oggi da un lato la sinistra sembra fuori gioco e dall'altro le trasformazioni del capitalismo ci dicono quanto bisogno c'è di sinistra. Sinistra - spiega D'Attorre - indica con chiarezza da che parte stiamo. Italiana indica che pur essendo una parte, siamo consapevoli di dover servire il Paese".

FRATOIANNI - "Dico a chi ci accusa di fare una manovra di palazzo che quel palazzo è il palazzo della Repubblica - attacca il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni  - Mi piace parlare di partito. Sappiamo che un gruppo parlamentare non è un partito ma noi vogliamo andare in quella direzione. E usiamo la parola 'sinistra' per far capire da che parte stiamo".

COFFERATI - "Quello che facciamo oggi è un primo passo che mira alla costruzione di una sinistra che faccia tesoro del suo patrimonio storico, ma con il coraggio e la volontà di rinnovarlo - sottolinea l'ex Pd Sergio Cofferati - Per questo non si deve puntare solo a riunificare ciò che già esiste alla sinistra del Pd, ma è invece necessario costruire con generosità e pazienza un progetto nel quale le politiche siano coerenti con i valori ai quali faremo riferimento". 

BOLDRINI - "In tempi in cui continua a soffiare forte il vento dell'anti-politica è di buona politica che c'è bisogno - è il messaggio della presidente della Camera Laura Boldrini - Proprio perché così marcate sono le distanze che lacerano il tessuto sociale, pare potenzialmente ampio, persino più che in passato, il campo d'azione di una forza progressista orgogliosa dei propri principi e valori, non più gravata dall'esitazione che in passato ha troppo spesso reso flebile e poco attraente la cultura democratica e di sinistra".

VENDOLA - "Oggi si costruisce un primo pezzo di 'spazio pubblico' di ciò che potrà e vorrà essere la sinistra che non cede né alle lusinghe del potere né alle seduzioni dell'impotenza vestita di minoritarismo", scrive il leader di Sel, Nichi Vendola, all'assemblea. "Se il lavoro torna a essere merce, se i diritti sociali spariscono poco a poco, se la dignità delle persone diviene una variabile dipendente del mercato, se la democrazia viene ingabbiata nella retorica della governabilità e nel fascino di un 'uomo solo al comando', allora vuol dire che 'fare la sinistra' è l'urgenza di un'Italia spaccata tra nord e sud, frammentata in clan e corporazioni, umiliata dal malaffare che abita tutti i palazzi del potere", sottolinea.