Martedì 12 Novembre 2024
LORENZO GUADAGNUCCI
Esteri

Allarme Usa, i giovani non sanno più scrivere

Il corsivo insegnato solo in prima elementare. "Il tablet crea analfabeti. Capacità mnemoniche ridotte"

Bambina impara a scrivere in corsivo

Bambina impara a scrivere in corsivo

Firenze, 22 gennaio 2016 - IL DIRITTO  di imparare a scrivere a mano: è la missione della “Campagna per il corsivo” (www.campaignforcursive.com) in corso negli Stati Uniti, dove le linee guida federali prevedono l’obbligo di insegnamento della scrittura a mano solo fino alla prima elementare. Sheila Lowe, scrittrice e grafologa professionale, è la portavoce.

Sheila Lowe, che succede negli Stati Uniti?

«Succede che la direttiva federale è stata adottata da molti stati. Poi una parte di questi, di fronte alle difficoltà create dal mancato insegnamento del corsivo, hanno fatto marcia indietro. Noi siamo impegnati a incoraggiarli».

Perché tante scuole hanno scelto l’abbandono di carta e penna?

«Perché non hanno capito gli effetti negativi sui bambini. Alcuni si lamentano per il tempo dedicato a un’attività che gli insegnanti più giovani reputano obsoleta. Ma molti di questi insegnanti, a loro volta, hanno difficoltà con la scrittura in corsivo, perciò si rifiutano di imparare a insegnarla».

Quali sono i rischi che si corrono abbandonando carta e penna?

«Negli ultimi anni c’è stato un enorme aumento dei disturbi di apprendimento nei bambini. Nelle scuole private è diverso: lì si insegna ancora il corsivo. Quindi chi frequenta le scuole pubbliche è svantaggiato, si torna all’epoca in cui la scrittura era riservata alle élite. Poi c’è da considerare che chi non sa scrivere in corsivo, nemmeno riesce a leggerlo. Ciò significa che avremo persone incapaci di leggere documenti antichi e fondativi della loro cultura. E non sapranno leggere nemmeno una lettera dei loro nonni. Che tristezza».

Esistono prove scientifiche che la scrittura a mano favorisce lo sviluppo mentale e l’apprendimento?

«Posso citare gli studi di Virginia Berninger e Karin James, che hanno messo in risalto l’importanza della formazione al corsivo nei ragazzi. Hanno dimostrato che il cervello “si illumina” in più aree durante la scrittura in corsivo, al contrario di quel che avviene scrivendo alla tastiera. Chi scrive e mano tende anche ad avere una maggiore capacità di memorizzazione».

Lei pensa che dietro l’abbandono del corsivo nelle scuole ci sia lo zampino dell’industria informatica?

«Mi risulta che Bill Gates abbia fatto pressione sul sistema educativo per spingerlo a utilizzare maggiormente i computer».

Molti adulti utilizzano supporti elettronici senza scrivere mai a mano. È sbagliato?

«Noi diciamo che c’è un posto per i dispositivi elettronici e un posto per la scrittura a mano. Ho appena incontrato i rappresentanti di un’azienda che produce un tablet utilizzabile con una stilo elettronica, come fossero carta e penna. Sono rimasta sorpresa dalla qualità della scrittura in corsivo che questo apparecchio rende possibile. A questa azienda, che si chiama Boogie Board, piace dire che sta “reiventando la scrittura a mano”».

E lei, Sheila, scrive a mano o usa il computer?

«A dire la verità uso maggiormente il computer, ma ho sempre con me penna e bloc notes e li uso spesso. Sono anche autrice di gialli e mi porto sempre dietro qualcosa per scrivere perché trovo che sia più facile essere creativi scrivendo prima su carta».