Roma, 7 novembre 2015 - Sciopero dei supermercati, la grande distribuzione incrocia le braccia contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di settore. Ma i supermercati sono davvero chiusi? Stamattina una rapida indagine tra i big della categoria (da Ipercoop a Leclerc, passando per Esselunga, Decathlon e Ikea) mostrava come fossero diverse le strutture aperte. I disagi parevano circoscritti e concentrati soprattutto nelle ore pomeridiane. All'ora di pranzo ecco i primi dati, diffusi dai sindacati e ribattuti da Federdistribuzione.
I SINDACATI - La Fisascat-Cisl parla di massiccia adesione alla prima giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati di categoria. "Oltre il 75% - con punte del 90% - dei 500 mila addetti della grande distribuzione organizzata, delle cooperative di consumo e del commercio al dettaglio, ha aderito alla protesta contro lo stallo negoziale che blocca il rinnovo dei contratti attesi da 23 mesi", dicono i sindacati. Secondo la Cgil a Roma l'adesione è del 70%.
FEDERDISTRIBUZIONE - Dati che vanno a cozzare con quelli diffusi da Federdistribuzione. "L'adesione ha raggiunto una percentuale media complessiva del 10%, tale da non compromettere la funzionalità delle strutture di vendita". Per Federdistribuzione lo sciopero sarebbe un mezzo flop. "I negozi sono rimasti aperti - spiega Federdistribuzione - su oltre 15.000 punti vendita delle aziende aderenti a Federdistribuzione solo una dozzina di piccoli supermercati ha dovuto chiudere. E il servizio al consumatore è regolare".