Sanremo (Imperia), 23 ottobre 2015 - VA A timbrare il cartellino in mutande e ciabatte, poi se ne va. Il caldo fa brutti scherzi? Macché, quel vigile urbano in servizio al Comune di Sanremo, immortalato in tenuta balneare da una delle microcamere piazzate dalla Guardia di Finanza, è la dimostrazione vivente di «come questa importante formalità fosse diventata solo una scocciatura, in barba alla correttezza dei dipendenti onesti». Il commento è degli inquirenti della Procura di Imperia che, ieri mattina, hanno coordinato l’operazione ‘Stachanov’ (dal nome dell’eroe del lavoro staliniano) spedendo le Fiamme Gialle nelle case di 195 dipendenti municipali (su 528 in totale) indagati per una sorta di ‘assenteismo compulsivo’ che per il codice penale significa truffa ai danni dello stato e falso in atto pubblico.
STRISCIA IL BADGE E VA IN CANOA: IL BALLO DEI FURBETTI
Secondo quanto accertato, alcuni dipendenti «si segnavano» anche 10 ore di straordinario non effettuato perfino durante i cosiddetti ‘superfestivi’, come per Pasqua. «Un sistema scellerato», l’ha definito il Procuratore capo, Maria Paola Marrali. «Siamo in grossa difficoltà per mancanza di personale», ha detto sconsolato il sindaco, Alberto Biancheri. Nei confronti di 35 persone sono scattati gli arresti domiciliari, ad altre 8 è stato impartito l’obbligo di firma davanti alla polizia giudiziaria, mentre 71 sono state denunciate a piede libero. Infine, 75 indagati hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. La grande retata è servita anche per eseguire i mandati di perquisizione firmati dal gip. Dieci delle persone coinvolte hanno il rango di funzionari. Ma, a parte la gerarchia burocratica, la casistica degli assenteisti è davvero pittoresca. A finire nel mirino della Finanza, per esempio, è anche un appassionato di canoa che faceva timbrare il suo cartellino da un collega compiacente e si dedicava allo sport preferito, vantando poi le proprie performance sui social media. E il video realizzato dagli investigatori mostra dipendenti che entrano, timbrano e escono, uno addirittura senza togliersi il casco, altri con le buste della spesa o dello shopping. C’è anche chi timbra al mattino presto e poi va ad aprire il chiosco di fiori della moglie, chi timbra per sé e per altri 5-6 colleghi, chi lo fa all’entrata e se ne va, per tornare nel pomeriggio a timbrare l’uscita.