Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

San Pietro chiama il Cremlino

Nina Fabrizio

ANCHE STAVOLTA è arrivato in Vaticano col suo proverbiale ritardo, oltre un’ora, ma non per questo Vladmir Putin ha spezzato il buon clima che lo attendeva Oltretevere. Tanto che con papa Francesco che ha incontrato per la seconda volta (la prima fu nel novembre 2013, allora sul tavolo c’era la crisi siriana) si è intrattenuto a colloquio privato quasi un’ora buona.

UN TEMPO eloquente, segno di una discussione approfondita tra il Pontefice argentino e lo zar del Cremlino, che è ruotata in gran parte attorno al dossier Ucraina e ai conflitti che investono il Medio Oriente.Con Putin, Francesco ha fatto appello a un «sincero e grande sforzo» per realizzare la pace nella regione ucraina, e in particolare a impegnarsi perché «tutte le parti rispettino l’accordo di Minsk» oltre che ad assicurare l’apertura di canali per gli aiuti umanitari.

L’altro focus col presidente russo non poteva che essere sulla situazione mediorientale con i suoi vari fronti di guerra, dove il Papa è fortemente preoccupato anche per la sorte delle diverse minoranze, prima fra tutte

i cristiani. Insieme, Bergoglio e Putin, hanno condiviso «l’urgenza» che la comunità internazionale rinnovi il suo impegno per trovare soluzioni sia per la Siria che per l’Iraq, entrambi sotto l’attacco dell’autoproclamato Califfato islamico. Tra sorrisi, strette di mano, saluti scambiati anche in tedesco, Francesco ha cercato l’empatia con il leader russo che da parte sua, in questo momento, ha anche bisogno di rompere l’isolamento verso l’Occidente.

L’obiettivo del Papa è rinsaldare il dialogo con Mosca che nella sua visone geopolitica ritiene essenziale.

NEL CLIMA attuale di nuova guerra fredda, Bergoglio non esita a mettere in gioco tutta la sua leadership personale al servizio della pace, superando nuovi e vecchi steccati.

Intenzioni ben chiarite da Francesco, mentre resta tuttora sullo fondo la possibilità di un suo futuro viaggio a Mosca, anche con il regalo consegnato a Vladimir Putin. «Questo è un medaglione fatto da un artista del secolo scorso – ha detto porgendo al presidente della Federazione russa l’omaggio –. È l’Angelo della pace che vince tutte le guerre e parla di solidarietà fra i popoli».