Roma, 10 novembre 2022 – “Sei una donna, non un uomo”. E così il prof sbarra il nome dell’alunno e rifiuta il compito in classe di uno studente transgender. Sta montando la bufera sul liceo scientifico Cavour di Roma, dove un docente avrebbe umiliato il giovane trans che aveva deciso di usare il nome che più sentiva come suo su quella verifica. L’episodio sarebbe accaduto due giorni fa, martedì 8 novembre, ma il caos è scoppiato solo nelle ultime ore con la denuncia su Instagram del Collettivo degli studenti.
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Stamattina assemblea pubblica a sciola, il Gay Center ha sollecitato un intervento del Miur. Da diversi mesi, la scuola aveva riconosciuto al razzo il diritto alla carriera alias, un profilo alternativo sul registro di classe e sui documenti scolastici, che prevede l'uso del nome d'elezione anziché di quello anagrafico.
Discriminazione: i precedenti del Cavour
Il ragazzo aveva avviato la Carriera Alias, la procedura che permette agli studenti trans di cambiare nome a scuola e all’università. Ma il prof avrebbe rincarato la dose, dicendo davanti alla classe “Non hai nessun diritto di farlo. Non mi interessa il regolamento: davanti a me ho una donna, non posso riferirmi a te diversamente", denunciano gli studenti. Questa mattina, alla prima ora, gli studenti hanno indetto un'assemblea straordinaria. Chiedono "provvedimenti disciplinari contro il docente".
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Non è la prima volta che accadono fatti simili nello stesso liceo. “In questi anni la Gay Help Line ha seguito “gravi casi di discriminazione e violenza avvenuti nel liceo del centro di Roma: lo stesso istituto dove studiava Andrea ‘il ragazzo dai pantaloni rosa’ che si tolse la vita a 15 anni a causa del bullismo omofobico dei compagni e di un insegnante”, raccontano dal Gay Center.
Il collettivo: "Episodio imperdonabile"
“Nella nostra scuola – raccontano dal Collettivo – è avvenuto un episodio imperdonabile. Uno studente trans che ha attivato la Carriera Alias ha ricevuto il suo compito in classe, che ha firmato con il nome di elezione e ha trovato il nome sbarrato. Lo studente ha poi subito un attacco dal suo docente: ‘Non hai nessun diritto di farlo, non mi interessa il regolamento’. Successivamente in vicepresidenza, il professore ha continuato ad esclamare: ‘Davanti a me ho una donna, non posso riferirmi a te diversamente’. La vicepreside ha preso le difese dello studente ma non sono stati presi provvedimenti disciplinari”.
Ma non solo. Lo stesso professore si sarebbe inoltre “rifiutato di applicare gli strumenti compensativi di diritto dello studente, regolamentati dal certificato del suo Pei”, un percorso inclusivo che prevede anche l’insegnante di sostegno. E ci sarebbe stato anche il docente di sostegno tra i testimoni di questa assurda vicenda accaduta in classe.
“Noi crediamo fermamente che la scuola dovrebbe rendere l* student* cittadini del domani – continuano i giovani del Collettino Tommie Smith – insegnare rispetto, educazione e inclusione. Il ruolo dell’insegnante è quello di fare un passo in avanti verso chi ne ha bisogno, non due indietro assumendo comportamenti discriminatori, sessisti e transfobici. Non è la prima volta che capitano episodi di questo genere nelle scuole e noi studenti e studentesse del Cavour pretendiamo che vengano presi provvedimenti disciplinari e legali nei confronti del docente perché ognuno deve poter avere la libertà di esprimere al meglio la propria persona”.
La denuncia
Gay Center. "Chiesto incontro col ministro"
A chiedere “immediate verifiche ed eventuali provvedimenti disciplinari” è il Gay Center, che si rivolge al nuovo ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. Gay Help Line ha ricevuto segnalazione dalla Rete degli Studenti Medi e ha immediatamente provveduto a segnalare il gravissimo fatto al Miur, grazie al protocollo che Gay Center ha con il Ministero dell'istruzione, chiedendo immediate verifiche ed eventuali nonché tempestivi provvedimenti disciplinari nei confronti dell'insegnante.
Il professore avrebbe sbarrato il nome con cui lo studente aveva firmato il suo compito in classe, continuando a ripetere il suo nome anagrafico. “Umiliandolo e ignorando il diritto che la stessa scuola già gli riconosceva, violandolo consapevolmente”, ha commentato il Gay Center ricordando che “solo pochi mesi fa il Liceo Cavour è stato al centro di una polemica per il mancato riconoscimento della carriera alias ad un altro studente transgender”. “Non possiamo permettere né accettare che episodi di questa gravità – aggiunge l'associazione – continuino ad accadere nell'indifferenza, soprattutto in luoghi che dovrebbero essere protetti come la scuola. La discriminazione uccide e non ha a che fare con le opinioni o le scelte: per questo stiamo chiedendo l'intervento immediato del ministero per tutelare lo studente e l'intera comunità scolastica del Liceo Cavour e ci auguriamo che la stessa dirigenza prenda immediatamente posizione”.