Mercoledì 29 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Unioni civili, Renzi dopo l'ok del Senato: "Sono straorgoglioso"

Il premier interviene a sorpresa dalla scuola del Pd: "Se avessimo fatto ancora zero a zero sui diritti ci sarebbe stato da vergognarsi". La confessione della Boschi: "Mi tremava la mano"

Il premier Matteo Renzi parla di Unioni Civili dalla scuola del Pd

Roma, 27 febbraio 2016 - Il premier Matteo Renzi canta vittoria dopo il primo sì in Senato alla legge sulle Unioni Civili. E durante un intervento a sorpresa nella prima giornata del secondo week end della scuola di formazione politica del Pd, dice di essere "straorgoglioso" del risultato. "Anche se tra di noi ci sono opinioni diverse - ha detto il premier - io sono davvero straorgoglioso" del primo via libera alle legge da parte del Senato. Parole che si possono leggere come messaggio per mettere a tacere i malumori all'interno del partito, con la minoranza che non ha digerito i voti dei verdiniani decisivi per il raggiungimento della maggioranza assoluta e Roberto Speranza che ha invocato il congresso anticipato.

Ma Renzi tira dritto e nel suo intervento di oggi ribadisce: "C'era un disegno politico di non fare nessuna legge sulle unioni civili, di fare la melina, il catenaccio per portare a casa il risultato dello zero a zero e allora quando si fa la melina serve un colpo per vincere e vi dico che se avessimo fatto ancora zero a zero sui diritti sarebbe stato da vergognarsi", conclude il premier-segretario del Pd.

Soddifatta del risultato anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. "La mia posizione era anche più coraggiosa di quella che abbiamo approvato al Senato e che mi auguro il prima possibile sia approvata alla Camera. Io sono convinta che il voto al senato di giovedì sia stata un vittoria per i diritti civili nel nostro Paese". La politica, spiega il ministro, "non significa rinunciare ai propri ideali. Ma avere la responsabilità di rendere quegli ideali concretamente possibili, di renderli realta'". Boschi rivela: "Quando ci siamo giocati tutto con il maxiemendamento, e ho dovuto firmare, mi tremava la mano. Perché nel firmare ho pensato a tanti volti, a tanti nomi. E ho pensato a dei miei amici per cui questa legge è arrivata tardi. Un mio amico se l'è portato via una brutta malattia in due settimane. Ma per tante altre coppie questa legge servirà".