Roma, 18 luglio 2015 - La rivoluzione copernicana del Fisco promessa da Matteo Renzi in cifre. Gli annunci dati dal premier oggi all'Expo di Milano, durante l'assemblea del Pd, vanno tradotti in numeri. Renzi ha detto che nel 2016 toglierà tassa sulla prima casa, Imu agricola e imposta sugli imbullonati, ovvero i macchinari piantati a terra. Poi intervento su Ires e Irap nel 2017, mentre nel 2018 si agirà sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni. Il tutto, come ha sottolineato il premier nel suo discorso, senza toccare il 3 per cento previsto dai parametri di Maastricht.
LE STIME - Un alleggerimento fiscale che vale, secondo le prime stime, 45 miliardi di euro: 5 miliardi nel 2016, 20 nel 2017 e 20 nel 2018. Sono numeri che filtrano da fonti di governo e sono, in maniera abbastanza lineare, le cifre che si ottengono sommando i vari interventi programmati dal premier.
Per quanto riguarda la tassazione sulla prima casa, si tratta di un'operazione da oltre 3,5 miliardi. Se si aggiunge anche il gettito dell'Imu agricola, che Renzi ha nominato tra le imposte da eliminare a partire dall'anno prossimo, il conto per il bilancio pubblico sale ad oltre 4 miliardi. In base ai dati delle Finanze, l'incasso 2014 dall'Imu sui terreni è ammontato a 550 milioni di euro, mentre da Imu e Tasi sui fabbricati rurali sono entrati 39 milioni di euro.
I CALCOLI DELLA UIL - Togliere la tassa sulla prima casa "costa circa 3,8 miliardi". Sono i calcoli della Uil, secondo cui per 25 milioni di famiglie proprietarie di prima casa l'abolizione dell'imposta significherebbe un risparmio medio di 189 euro. Le punte di risparmio - prendendo un target medio di riferimento - sono, in base ai calcoli della Uil, di 403 euro a Torino, 391 euro a Roma, 456 Siena, 346 Firenze e 345 euro Genova.