Giovedì 30 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Referendum trivelle, i risultati: niente quorum

Non c'è il quorum, l'affluenza si ferma intorno al 31%. Il premier Matteo Renzi: "La demagogia non paga, ho sofferto le ragioni del non voto". L'AFFLUENZA REGIONE PER REGIONE

Referendum trivelle, il premier Matteo Renzi (Ansa)

Roma, 18 aprile 2016 - Urne chiuse, arrivano i risultati del referendum trivelle. Il primo dato chiaro, e anche il più atteso, è quello sul quorum, che non è stato raggiunto: nella mattinata di oggi il dato definitivo del ministero dell'Interno attesta l'affluenza al 31,19%, che include anche il conteggio dei votanti all'estero (19,73%). Il fronte del Sì supera sfiora l'86%, quello del No è intorno al 14%. I seggi sono stati chiusi alle 23 nelle 61.562 sezioni elettorali degli 8.000 Comuni italiani dove si votava da questa mattina alle 7. Gli esiti sono molto diversi tra regione e regione, con la Basilicata che è stata l'unica ad abbattere il "muro" del 50%: a Potenza la percentuale dell'affluenza è stata pari al 58%, in tutta la regione hanno votato il 50,4 %degli aventi diritto.

RENZI: HA VINTO CHI LAVORA NELLE PIATTAFORME - Poco dopo la chiusura delle urne si pronuncia il premier Matteo Renzi, che nei giorni scorsi aveva invitato i cittadini a non andare a votare. Il presidente del consiglio comincia a parlare nella conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi quando sono le 23.18, pochi minuti dopo la chiusura dei seggi. "L'Italia ha parlato, si tratta di un risultato netto, chiaro, superiore alle previsioni", ha detto. "In politica - ha continuato - bisogna saper perdere". E gli sconfitti,"non sono i cittadini che sono andati a votare: chi vota non perde mai", dice Renzi. Ma gli sconfitti "ci sono: hanno dei nomi e dei cognomi. Qualche consigliere regionale, qualche presidente che ha cavalcato a tutti i costi questo referendum per esigenze personale". Mentre invece, ha continuato Renzi, nella consultazione elettorale "ha vinto chi lavora nelle piattaforme", "ha perso chi ha voluto la conta a tutti costi".

"Il premier - ha detto Renzi - sta dove si rischia anche un posto di lavoro. Levo simbolicamente i calici con loro, con quelle 11mila persone che avrebbero rischiato il posto di lavoro". E aggiunge: "Ho scelto di non votare per non mettere in crisi un intero settore". E se da un lato il premier attacca: "Il referendum è stato uno strumentale tentativo di creare polemiche. Non paga la demagogia", dall'altro invita tutti a mettere da parte le contese e la "vecchia politica". Dopo polemiche e spaccature, anche all'interno dello stesso Pd, culminate con la bufera sul tweet dell'esponente della segreteria nazionale dem Ernesto Carbone che salutava ironicamente con un #ciaone il raggiungimento del quorum, il premier invoca la pace. "Basta polemiche fino al 2018 - dice -. Lancio un appello agli italiani e alle italiane: mettiamo fine alle polemiche, c'è molto da fare in questo Paese. L'Italia - afferma il premier - è uno scrigno, torni ad essere punto di riferimento. Fino alle elezioni rimbocchiamoci le maniche e tutti insieme lavoriamo per il Paese". 

LE REAZIONI - Poco dopo la chiusura delle urne arrivano le prime reazioni. Tra i primi a commentare i risultati il governatore della Puglia, Michele Emiliano. Capofila del Sì, il presidente della regione e esponente del Pd ha promesso che il movimento continuerà a battersi contro le trivelle. E ha replicato a Renzi il voto è stato comunque "un successo" con 14 milioni di votanti. Sono "gli stessi voti che il Pd ha preso nel suo più grande risultato elettorale, che sono le europee di due anni fa", ha osservato, "il governo dovrà tenerne conto". E le spaccature all'interno del Pd non sembrano ricucirsi a referendum chiuso, con Roberto Speranza della minoranza dem che twitta: "Oltre 16 milioni di italiani hanno votato al referendum e vanno ascoltati. Molto contento del quorum in Basilicata". 

Esulta invece per il risultato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, che affida a un tweet la sua soddisfazione:

IL QUESITO - Nel quesito referendario si chiedeva agli elettori di esprimersi sulla durata delle concessioni per l'estrazione di gas e petrolio finora, attive entro le 12 miglia dalla costa. In particolare sulla scelta di abrogare  o meno dell'attuale legge in vigore (d.lgs. 152 del 2006),  l'espressione "per la durata di vita utile del giacimento".

LA SCHEDA / Tutti i quorum dal 1974 a oggi