Lunedì 23 Dicembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Rai, Freccero: "Su nomine direttori tg pronti a gesti eclatanti"

Il consigliere: "Accordo col governo, il cda non è stato consultato"

Carlo Freccero è nel cda della Rai (Imagoeconomica)

Roma, 29 luglio 2016 - «LA SITUAZIONE sta precipitando, è un momento complicatissimo, tra breve vedrò gli altri consiglieri, decideremo cosa fare...».

Che accade, Carlo Freccero?

«Stanno per varare le nomine nei tg. E lo stanno facendo senza consultare il cda. Sono nomine di interni Rai, ma su cui è chiaro che c’è un accordo molto forte con il governo. Orfeo sarà confermato al Tg1, Ida Colucci diventerà direttore del Tg2 e Antonio Di Bella per il 3 dove dovevano fare fuori la Berlinguer».

Perché ce l’avevano con Bianca Berlinguer?

«È una questione che riguarda il referendum costituzionale. La Berlinguer per loro avrebbe schierato il Tg della terza rete sul no. Invece in questo modo avranno tre tg tutti schierati sul sì. Mi sembra grave, gravissimo, che ancora una volta le nomine siano state decise tra Campo Dall’Orto e Palazzo Chigi, senza consultare il cda. A noi ufficialmente non è stato detto nulla!».

Voi come lo avete saputo?

«Fonti interne Rai e politiche, che ovviamente non ci mancano. Appena l’ho saputo ho chiamato immediatamente Roberto Fico, il presidente della Vigilanza Rai. E l’ho chiamato attraverso il numero del centralino della Camera, che mi ha gentilmente dato Siddi, perché - si sappia - io non ho il suo cellulare. Se davvero pensano di arrivare in cda a cose fatte, come sempre oramai, allora siamo pronti anche ad azioni eclatanti».

Di che genere?

«Di qualunque genere. Dobbiamo solo vedere se lo fanno. Non è possibile che si debba venire a conoscenza delle cose dalle voci di corridoio! È inaudito e offensivo!»

Di Bella, però, non è così renziano come dite voi... Siete sicuri che la ragione della sua nomina sia quella che dite?

«Di Bella fu accettato anche da Berlusconi nel 2002, andiamo...».

Perché proprio adesso queste nomine?

«Perché devono mettere a tacere lo scandalo degli stipendi, che non sanno gestire, né Renzi vuole gestirlo in alcun modo. Basterebbe che il governo si prendesse la responsabilità di mettere il tetto dei 240 mila euro degli stipendi pubblici anche alla Rai, attraverso la legge di Stabilità o in altro modo e tutto andrebbe a posto. È una questione di responsabilità politica, non gestionale, non si possono sempre scaricare le colpe sugli altri».

L’azione «eclatante» nel caso in cui Campo Dall’Orto facesse le nomine mettendo il cda davanti al fatto compiuto, sarebbe collettiva o solo di una parte del cda?

«Questo non so dirlo. Dico solo che non è dignitoso ingoiare tutto pur di fare il consigliere d’amministrazione Rai. Questo io lo dico per me, ovviamente, poi saranno gli altri a valutare».

Secondo lei si vuol davvero coprire lo scandalo degli stipendi con una mossa a sorpresa, per costringere i giornali a parlare d’altro?

«Non ho dubbi su questo, è solo che in questo modo si aggiunge solo scandalo a scandalo. E io non tengo la bocca chiusa. Lo dicevo, la situazione sta precipitando, non si può certo andare avanti così...».