Roma, 7 dicembre 2016 - Il premier Renzi si dimette e le reazioni di sostenitori e oppositori non si fanno attendere. Subito dopo il suo intervento in direzione Pd, si sono moltiplicati i commenti riguardo le sue parole e non solo, dato che già ad aspettarlo, al Nazareno, si era riunito un gruppo di cittadini che al suo arrivo gli ha gridato "Elezioni!, Elezioni!".
In prima linea, arrivano le frecciate dalla parte grillina. "Sto ascoltando Renzi. Ma questo ancora si sta preoccupando del bicameralismo paritario? Ma stiamo scherzando? Ma qualcuno lo avvisa che la riforma non è passata e che il paese chiede altro? Ma roba da matti. Dobbiamo andare a votare!", scrive su Facebook la senatrice M5s Paola Taverna.
"Ex-presidente @matteorenzi - scrive invece su Twitter il leader grillino Alessandro Di Battista - te lo ridiciamo chiaramente. Il M5S vuole andare al voto il prima possibile. Tu, come detto, lasci la politica?"
Ex-presidente @matteorenzi te lo ridiciamo chiaramente. Il M5S vuole andare al voto il prima possibile. Tu, come detto, lasci la politica?
— AlessandroDiBattista (@ale_dibattista) 7 dicembre 2016
"Forse Renzi non si è accorto di avere perso il referendum - è quanto arriva dalla commissione Affari costituzionali dei deputati Cinque Stelle -. Oltre 19 milioni di italiani hanno respinto al mittente la sua schiforma e hanno bocciato l'attività del governo. Il segretario del Pd, invece di continuare a mostrare la sua arroganza, dovrebbe chiedere scusa agli italiani per aver bloccato il Paese con una riforma dettata al Governo dai grandi gruppi economici, e andarsi a nascondere, uscendo dalla politica, come aveva promesso qualche mese fa". E prosegue: "In Italia, come ha certificato pochi giorni fa l'Istat, ci sono 17 milioni di persone a rischio povertà. Questo esecutivo, invece di pensare a risolvere i loro problemi, ha lavorato solo per i propri interessi".
Anche il deputato M5s Manlio Di Stefano ha affermato: "Renzi vuole andare al voto subito, e la sua unica chance per tenersi il partito, sennò se lo mangiano. E nel partito vogliono tempo per mangiarselo".
Sul fronte delle opposizioni, non ha tardato neppure la reazione della Lega Nord: "Tra una settimana, se non ci saranno risposte chiare sul voto, noi scendiamo in piazza - è la promessa del leader del Carroccio Matteo Salvini -: il 17 e il 18 dicembre siamo pronti per una raccolta firme, per avere le elezioni subito. Questa è la nostra risposta a Renzi e Mattarella, se pensano di farci perdere ancora del tempo". Prosegue poi: "Noi non intendiamo fare passare inutilmente ore e settimane: questa giornata è stata sacrificata sull'altare dei litigi del Pd, basta. Ora vogliamo che gli italiani votino il prima possibile: Renzi continua a prenderci in giro e noi non siamo disponibili ad alcun governo di larghe intese. Non intendiamo sprecare ancora giorni in sterili dibattiti su questioni assolutamente irrilevanti".
Secondo Altero Matteoli, senatore di Forza Italia, Renzi è "confuso": "Dopo avere ascoltato la relazione alla direzione del Pd, ci si rende conto che la sconfitta al referendum gli ha fatto troppo male, fino a mandarlo in confusione: il suo io spropositato ha avuto il sopravvento sulla razionalità che si richiede a un presidente del Consiglio e a un politico. Auspichiamo che la parentesi che lo ha visto protagonista si possa chiudere davvero".