Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Primarie Pd 2017, affluenza sopra le attese. I dati aggiornati

Alle 17 avevano votato 1 milione e 493.751 di cittadini nel 10mila gazebo. Il dato definitivo dovrebbe attestarsi intorno ai 2 milioni di votanti. Grillo attacca: "Visione antistorica, meglio il voto online" Segui lo spoglio in diretta

Paolo Gentiloni vota per le primarie (Imagoeconomica)

Roma, 30 aprile 2017 - La sfida delle primarie del Pd si gioca anche sull'affluenza ai seggi. Gli ultimi dati diffusi dalla Commissione nazionale per il Congresso parlano di 1 milione e 493.751 votanti alle ore 17 ( alle 12 erano stati 701.373). Un dato molto buono, considerando che l'ex segretario e ex premier Matteo Renzi ha sempre dichiarato che si sarebbe accontentato di un milione di votanti totale. Secondo stime di YouTrend, se nel corso della giornata sarà confermata l'attuale tendenza, è possibile che a chiusura dei seggi alle 20 l'affluenza complessiva raggiunga i 2 milioni di votanti. 

LE REAZIONI - "Ancora grazie a tutti coloro che hanno partecipato e a quanti fino alle ore 20.00 con il loro voto contribuiranno al successo delle primarie. Ringraziamo ancora una volta gli oltre 80mila volontari che stanno rendendo possibile questo importantissimo evento di partecipazione democratica", dice la stessa Commissione.

In una nota, il Pd assicura: "Considerata la bella e importante partecipazione di tanti cittadini ai seggi delle primarie, l'organizzazione del Pd a tutti i livelli è impegnata a garantire a tutti la possibilità di votare in tempi ragionevoli, in alcuni casi moltiplicando le postazioni di voto".

POLEMICA CON IL M5S - E se i dem appaiono soddisfatti della partecipazione, non mancano però gli attacchi del M5S. Dopo la polemica 'social' della mattina, è sceso in campo direttamente il leader Beppe Grillo che, dal suo blog, ha criticato le primarie Pd ("a pagamento") e inneggiato alle consultazione via web del Movimento. "Hanno una visione antistorica, antitecnologica, orientata al passato piuttosto che al futuro. Meglio il voto online"

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Matteo Renzi al voto a Pontassieve

QUI EMILIA ROMAGNA - QUI MARCHE - QUI TOSCANA - QUI LOMBARDIA

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Queste le regole su come e dove prendere parte alla consultazione.

ORARI E COME SI VOTA - E' possibile votare fino alle 20 di questa sera in uno dei 10mila seggi allestiti da Nord a Sud. Per esprimere il voto basterà tracciare un unico segno su una delle liste di candidati dell’Assemblea nazionale.

DOVE VOTARE - Seggi e gazebo sono collegati al seggio elettorale indicato sulla sua tessera elettorale (TROVA IL SEGGIO). Qui Emilia Romagna - Toscana - Marche - Milano e aerea metropolitana

CHI PUO' VOTARE - Possono votare i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni e i cittadini dell'Ue e di altri Paesi che dichiarino "di riconoscersi nella proposta politica del partito democratico". Per i giovani tra i 16 e i 18 anni, gli studenti e lavoratori fuori sede, i cittadini Ue residenti in Italia e per i cittadini di altri Paesi con permesso di soggiorno è obbligatorio essersi preregistrati sul sito primariepd2017.it

COSA SERVE PER VOTARE - Per votare bisogna recarsi al seggio con un documento d'identità, la tessera elettorale o la registrazione online. I non iscritti al Pd devono anche versare due euro.

FOCUS: LA STORIA - Partì tutto da Romano Prodi nel 2005 - di E.M.COLOMBO

COME FUNZIONA NEGLI ALTRI PARTITI

LA NONNINA TERESA - Buona l'affluenza alle urne per le primarie in Liguria, dove tra le curiosità si segnala il voto, poco dopo l'apertura dei seggi, di una anziana di 102 anni. La signora Teresa, camicetta rossa e foulard ton sur ton al collo, si è presentata al point di Carcare nel savonese e dopo aver dato i documenti ha consentito che la fotografassero per un post sul sito facebook del Pd Liguria che ha commentato così: "Per votare non c'è età. Grazie!".

SERRACCHIANI - "È un bene se in tanti oggi vanno a votare alle primarie -  dice la vicesegretaria dem Debora Serracchiani - perché questa è l'unica occasione in cui un partito rimette ai cittadini la scelta del proprio vertice politico. Nel Pd, quello che per altri è uno slogan, è un dato di fatto: uno vale uno, ogni voto pesa uguale. E questo, soprattutto in un momento in cui le semplificazioni e i leaderismi sono di moda, fa bene alla democrazia del Paese".